“Tagliare le tasse sul lavoro in modo consistente consentirebbe di venire incontro alle richieste delle imprese e di sostenere i consumi interni”. Parola della presidente 5S della commissione Finanze della Camera, Carla Ruocco.
Lavoro e lotta all’evasione, le sfide di Conte per la prossima Manovra. Per ora ci sono i titoli, ma come tradurli in pratica?
“Sicuramente con un intervento sul cuneo fiscale. Vogliamo inoltre continuare a lavorare sulla semplificazione fiscale e la sburocratizzazione. Pensiamo poi agli investimenti, pubblici e privati, che dovranno essere rilanciati offrendo incentivi ai privati e semplificando il codice degli appalti, tema che sta particolarmente a cuore al presidente Conte. Sulla grande evasione, peraltro, abbiamo già iniziato a lavorare nell’ultimo anno di Governo, basti pensare ai maggiori poteri conferiti alla Guardia di Finanza e al maggior coinvolgimento nella lotta all’evasione fiscale della stessa con l’Agenzia delle Entrate che hanno già prodotto buoni risultati. Vogliamo continuare su quel solco, inasprendo le pene per i grandi evasori e migliorando la tracciabilità dei pagamenti favorendo quelli elettronici”.
Sul lavoro, però, a partire dal salario minimo, M5S e Pd non hanno proprio le stesse idee…
“Sul salario minimo nei mesi scorsi c’è stata un po’ di confusione che ha sollevato una ingiustificata tensione con le parti sociali. Nella nostra proposta viene stabilito un minimo di 9 euro l’ora al di sotto del quale non è possibile scendere. Con ciò non si è mai voluto scavalcare il lavoro prezioso dei sindacati, quanto semmai rafforzarlo. Chiarito ciò, sono certa che potrà esserci ampia convergenza per elaborare una proposta unitaria che ha come unico scopo quello di aiutare i lavoratori. Aiuto che arriverà anche sul fronte fiscale con il taglio del cuneo a cui stiamo lavorando e che vogliamo vada in particolare a beneficio dei lavoratori, su cui anche le imprese sono d’accordo”.
Una Manovra coraggiosa può essere anche lo strumento per fermare l’avanzata di Salvini?
“Sinceramente non pensiamo a Salvini quando avanziamo le nostre proposte, quanto piuttosto ai cittadini. Sono loro a chiederci misure coraggiose, che tra l’altro sono state portate avanti anche dallo scorso Governo. Basti pensare al Reddito di cittadinanza, a Quota 100 o al dl Dignità. Salvini farebbe meglio a chiarire perché ha fatto cadere il Governo al quale aveva giurato fedeltà. Saranno le sue stesse menzogne e le contraddizioni interne alla Lega, che dice ‘Prima gli italiani’ e poi propone la secessione di fatto del Nord dal resto del Paese con una proposta di autonomia differenziata del tutto incostituzionale, a frenarne l’avanzata”.
L’addio di Renzi al Pd vi preoccupa?
“I fatti interni al Pd non ci riguardano e non ci preoccupano. Quel che pensavamo su Renzi lo abbiamo chiarito fin dall’inizio. Personalmente ritengo che un Renzi dentro o fuori dal Pd non cambierà le sorti di questo Governo. Che i renziani fossero dei separati in casa ancor prima della mossa di Renzi era un fatto arcinoto, così come il fatto che Renzi tenterà di giocare le sue carte per influenzare le scelte del Governo. Credo che gli italiani non siano stupidi e sapranno giudicare adeguatamente il comportamento di tutti gli attori politici in campo”.
Perché questa maggioranza (di fatto a tre) dovrebbe durare più della precedente (a due)?
“Guardi, certezze da questo punto di vista non ne ho. Il Movimento ha ottenuto il 33% delle preferenze alle elezioni con un programma e il nostro obiettivo è cercare di realizzarlo il più possibile. Una cosa è certa: chi pensa di poter prendere in giro gli elettori, come ha fatto Salvini, prima o poi ne pagherà le conseguenze. Personalmente mi auguro che sotto questo nuovo Governo le forze politiche della maggioranza pensino di più alle cose utili per i cittadini e meno a come fregare gli altri contraenti di Governo, come ha invece fatto Salvini fin dall’inizio della legislatura”.