Invenduto pure l’hotel di Fuksas. Mercato debole, adesso si prova ad affittare. Dalla cessione erano attesi i fondi per pagare la Nuvola

di Stefano Sansonetti

Niente da fare. Nonostante i ripetuti tentativi che vanno in scena da almeno quattro anni, nessuno vuole comprare la “Lama” di Massimiliano Fuksas. Parliamo del super-albergo che svetta vicino alla “Nuvola”, ovvero il nuovo centro congressuale di Roma progettato proprio dall’archistar. Per questo Eur spa, la società pubblica proprietaria dei terreni su cui le opere sono in costruzione, ha deciso di provare a fare cassa in un altro modo. E cioè attraverso la locazione. Nei giorni scorsi la società, controllata al 90% dal ministero del Tesoro e al 10% dal comune di Roma, ha predisposto un “invito a manifestare interesse per la locazione della struttura alberghiera inserita nel complesso del nuovo centro congressi dell’Eur”.  Invito che, tra l’altro, è stato pubblicato anche sul Financial Times, nel tentativo di stimolare interessi esteri. Insomma, in attesa che un acquirente si faccia vivo, cosa sempre più complicata in un mercato immobiliare a dir poco in difficoltà, si cerca di correre ai ripari. Il tutto mentre il ministero del tesoro di Fabrizio Saccomanni e lo stesso comune di Roma guidato da Ignazio Marino, per esigenze proprie di cassa, annunciano ulteriori piani di dismissione immobiliare che, viste le contingenze, rischiano di trasformarsi in una svendita, con incassi risibili.

La vicenda
E pensare che la cessione della “Lama” (56 metri di altezza, 439 camere, centro benessere, spa, area fitness, ristorante, bar, 4 sale meeting per 400 posti, parcheggio interrato e superficie complessiva di circa 29 mila metri quadri) nel 2010 sembrava “a portata di mano”. L’allora amministratore delegato dell’Eur spa, Riccardo Mancini, uomo di fiducia dell’ex sindaco Gianni Alemanno poi toccato da alcune vicende giudiziarie, riteneva l’incasso minimo collocabile non al di sotto di 100 milioni di euro. Dopo solo due anni, in condizione già profondamente mutate, i vertici della società avevano rivisto al ribasso le attese portandole a 70 milioni di euro. Qualche contatto c’è stato, ma nulla di concreto. Un “disinteresse” finora esiziale per la tenuta economica di tutto il nuovo centro congressi. Eh sì, perché dalla cessione della “Lama” erano attese risorse indispensabili per coprire i buchi della “Nuvola”. L’opera, la cui costruzione è stata affidata alla società Condotte, ha visto infatti nel corso degli anni salire i suoi costi da 130 e 250 milioni. Ma tant’è.

L’avviso
Adesso, quindi, Eur spa tenta la strada della locazione. L’invito a manifestare interesse, firmato dal presidente Pierluigi Borghini, non intende chiudere la porta a una futura cessione. Nel documento si precisa che la società “intende acquisire manifestazioni di interesse da parte di soggetti interessati alla locazione della struttura alberghiera, da sottoporre eventualmente ai potenziali acquirenti della medesima struttura”. Per questo “i soggetti che avranno manifestato interesse saranno chiamati a presentare offerte vincolanti per la locazione dell’albergo rendendosi disponibili a sottoscrivere il relativo contratto con il soggetto che risulterà avere presentato la migliore offerta per l’acquisizione della proprietà dell’immobile in questione, o direttamente con Eur spa”. In altri termini, la società ha bisogno di fare cassa e, sfumata la vendita, punta  a ricavare soldi dai canoni di locazione versati da una catena alberghiera disposta a gestire la “Lama”. Se l’operazione dovesse perfezionarsi, in pratica, Eur spa comincerebbe a incassare i canoni di locazione, sperando nel successivo subentro di “un potenziale” acquirente. Che a quel punto dovrebbe essere invogliato dal fatto che la “Lama” potrebbe già avere chi la gestisce. Le manifestazioni di interesse dovranno pervenire entro il 4 novembre. Si vedrà.