Un premio per i tassisti. Nonostante le code interminabili a Termini o a Fiumicino, le tariffe altissime anche per tratte brevi, la ferma opposizione all’aumento delle licenze e alla liberalizzazione del mercato che sono le uniche soluzioni possibili. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha annunciato che la trattativa con i sindacati sull’aumento delle tariffe è in corso, ritenendo ragionevole l’ipotesi di un aumento dei prezzi dei taxi nella Capitale. Quindi, da una parte aumentano i prezzi e dall’altra la categoria continua a opporsi a ogni vero e concreto aumento delle licenze. E anche la nuova normativa, che porterà a un incremento minimo e parziale, non sembra sufficiente per risolvere il problema della Capitale così come delle altre grandi città italiane.
Nonostante l’Antitrust ritenga insufficienti i taxi in circolazione a Roma la categoria frena sulle nuove licenze
Che ci sia un problema relativo ai taxi a Roma è innegabile. E lo ha sottolineato anche l’Antitrust, che ha parlato (così come per Milano e Napoli) di “criticità riscontrate nell’erogazione del servizio a danno degli utenti, in termini di qualità ed efficienza del servizio reso”. Creando un vero e proprio caos dovuto al “numero molto elevato di richieste inevase e di tempi eccessivamente lunghi di attesa”. A rimetterci, insomma, sono sempre gli utenti. Dall’indagine dell’Antitrust è emerso che a Roma le licenze attive sono 7.962, ovvero 2,8 ogni mille abitanti.
Tasso decisamente più basso di quello di Milano (3,5 ogni mille residenti), dove comunque la situazione è ugualmente complicata secondo l’Autorità. Arriviamo, quindi, alle parole di Gualtieri. Intervistato su Non Stop News a Rtl 102.5, il sindaco di Roma ha detto un chiaro no all’indennità legata al traffico chiesta dai tassisti: parliamo di tre euro aggiuntivi per ogni corsa da far pagare ai clienti chiesti da dodici sigle sindacali e giustificandoli con il maggior traffico dettato dai cantieri aperti per il Giubileo del 2025 e per i lavori della Metro C (come nel caso di piazza Venezia).
Gualtieri è favorevole a un aumento delle tariffe, con un adeguamento strutturale
Per Gualtieri questo aumento è “ingiustificabile” e non se ne può neanche parlare. Peccato che poi il primo cittadino si dica di fatto favorevole a un aumento delle tariffe, con un adeguamento strutturale. Per Gualtieri è “corretta” una nuova “valutazione attenta delle tariffe”. Per questa ragione è stato aperto un tavolo con la categoria per “correggere delle piccole cose che si devono migliorare”. Cosa? Per esempio, secondo Gualtieri, “il minimo è molto basso” e “può ridurre l’incentivo a fare corse più brevi” per i tassisti. Corse brevi che, come ci raccontano da anni le denunce dei romani e dei turisti, spesso sono già strapagate, ben al di sopra delle tariffe minime ovviamente. In ogni caso il primo cittadino spiega che “c’è in corso uno studio sugli adeguamenti” dei prezzi, guardando quelli delle altre città.
Per esempio si ragiona sulle tariffe di Milano, dove la quota fissa per un turno feriale diurno è di 3,90 euro (contro i 3 di Roma) e per il notturno è di 7,60 euro (contro i 7 di Roma). Nella Capitale le tariffe sono ferme al 2011. Gualtieri sembra voler concedere l’aumento delle tariffe per ottenere un via libera più semplice alle nuove licenze, a oggi per nulla semplice. Il sindaco spiega di aver avviato le procedure per aumentarle: sarebbero mille permanenti in più e 500 stagionali. I tassisti continuano a protestare e a volerne concedere al massimo 300 aggiuntive. Intanto romani e turisti restano a piedi e si regala pure un bel premio ai tassisti permettendo di aumentare le tariffe. Tanto a pagare sono sempre gli utenti: sia per la mancanza di auto bianche disponibili in città, sia per prezzi che già sono altissimi e che con un nuovo aumento arriveranno alle stelle.