Barbara D’Urso è un’icona assoluta della Tv. La sua carriera inizia tanti anni fa, nel 1977, nell’allora Telemilano 58 che poi diventerà Canale 5 nel 1980. Fu lì che adottò il nome Barbara. Proprio nell’80 affiancò Pippo Baudo, uno dei suoi primi grandi maestri, alla conduzione di Domenica In su Rai 1, rimanendo poi in Rai per buona parte degli anni ’80. Dopo una breve parentesi a Mediaset, tra il ’96 e il ’97 ha partecipato a I fatti vostri, Mezzogiorno in famiglia e Mattina in famiglia su Rai 2 per poi ripassare definitivamente a Mediaset dove ha firmato i suoi più grandi successi, a partire dal Grande Fratello, che l’ha definitamente consacrata sul piccolo schermo.
Da lì sono succedute numerose conduzioni di peso come La fattoria, Lo show dei Record, le primissime edizioni di Mattino Cinque e di Pomeriggio Cinque, Domenica Cinque e altre ancora. Insomma, è presto diventata un punto di riferimento nell’universo Mediaset, incorporando gli eventi televisivi più importanti dell’azienda del Biscione. Questi ultimi anni, soprattutto, sono stati ancora più folgoranti con la conquista di spazi importantissimi e vincenti come Domenica Live e Live – Non è la D’Urso nel prime time domenicale.
La D’Urso ha avuto successo anche perché nelle sue trasmissioni, specie ultimamente, è riuscita in una cosa molto particolare. In pratica, grazie al suo impegno per il mondo Lgbt, è stata in grado di intestarsi una battaglia molto importante, quella per i diritti civili e il rispetto delle minoranze. Proprio perché si è rifiutata di accollarsi qualsiasi cliché politico o culturale e su questo tema ha incalzato parecchio. Non è stata tenera per esempio con numerosi politici di centro-destra che hanno affollato i suoi salotti e su questo tema ha chiesto in più occasioni di dover rendere conto e spiegare il perché del loro ostracismo.
Recentemente ha fatto molto notizia il suo presunto ridimensionamento dopo un lungo periodo in cui ha spopolato nei palinsesti. Adesso è rimasta alla conduzione di Pomeriggio Cinque ma in una versione ridotta: il programma inizia alle 17.35 e finisce alle 18.45, compresi l’Anteprima (dalle 17.35 alle 17.45 circa) e i Saluti finali (dalle 18.35 alle 18.45). Nella vulgata si legge che il programma non andrebbe bene e non farebbe ascolti. È un tiro al piccione contro la D’Urso che da qualche tempo a questa parte sembra andare un po’ di moda e che ha ingiustamente rafforzato questo stereotipo. Sicuramente il diretto competitor Alberto Matano con La vita in diretta ha la meglio sul programma della D’Urso ma il contenitore di Rai 1 è molto più lungo e distribuito durante l’arco del pomeriggio.
Tuttavia, secondo i dati forniti da OmnicomMediaGroup, stiamo parlando di una media di oltre 1,4 milioni di telespettatori che ogni giorno seguono lo spazio pomeridiano di Barbara, comunque cifre assolutamente ragguardevoli, considerando poi che parliamo di un’azienda, Mediaset, il cui obiettivo primario è quello di vendere spazi pubblicitari a grandi investitori. Lo share medio è del 13,7% e la prevalenza del pubblico è, naturalmente, femminile, con le donne al 15,9% di share contro gli uomini al 10,8%.
Una cosa però la D’Urso non ha perso, e questo sempre grazie alle sue campagne che colpiscono nel segno: il consenso sull’audience giovanile; infatti i gradimenti più alti si riscontrano nelle fasce d’età tra i 15 e i 44 anni, col boom del 22,4% tra i 15 e i 19 anni e il 17,9% tra i 35 e i 44, non disdegnando nemmeno il 17,2% tra i 20 e i 24. Dal punto di vista territoriale, la conduttrice campana spopola in Valle d’Aosta (34,1% di share), Calabria (25,9%) e Sicilia (22,9%) mentre va meno forte in Emilia Romagna (8,8%), Basilicata (8,8%), Marche (8,3%) e Friuli V.G. (4,4%).