di Ilaria Ferri
Intolleranze, allergie ai pollini, agli alimenti e agli acari. Gli italiani sono sotto scacco da quelle che pensano essere patologie importanti. Invece, piante a parte, sono spesso le intolleranze ai cibi che vengono confuse con le allergie. L’allergia, infatti, è una risposta eccessiva da parte del sistema immunitario verso agenti estranei che, percepiti come minaccia, sono attaccati dalle difese immunitarie, il nostro organismo reagisce producendo anticorpi che, a contatto con l’allergene, scatenano una reazione che determina il rilascio di istamina, un mediatore dell’infiammazione che provoca la reazione allergica. L’intolleranza invece non coinvolge il sistema immunitario, si manifesta quando il corpo non riesce a digerire alcune sostanze. Se le persone allergiche devono eliminare del tutto il cibo che scatena la reazione, gli intolleranti possono assumere piccole quantità dell’alimento incriminato senza sviluppare sintomi. Solo in In Italia, il 60% della popolazione è intollerante al lattosio, 3 persone su 4 non sospetta minimamente di esserlo e continua ad assumerne sottovalutando la propria intolleranza. Le conseguenze sono disturbi di natura diversa, spesso attribuiti ad altre cause, e vanno dai problemi intestinali e digestivi fino a insonnia, irritazioni cutanee e capogiri, anche sintomi difficilmente riconducibili ad un’intolleranza come gonfiore, pesantezza, ritenzione idrica. La prima cosa da fare è effettuare i test. Ma la terapia consigliata è evitare o ridurre l’ingestione del cibo sospetto. Fondamentale il supporto di un nutrizionista che suggerisce, nel caso, alimenti sostitutivi. Basterà qualche mese e poi si potra mangiare di nuovo tutto.