Giuseppe Conte aveva un sogno: poter affrontare le elezioni regionali nel Lazio e in Lombardia con un Pd senza più Enrico Letta. Un cambio al vertice del partito avrebbe reso molto più semplice superare la spaccatura per la caduta del governo Draghi e avrebbe permesso al M5S di costruire un rapporto nuovo senza rancori.
Finché il segretario uscente del Pd Letta resta al Nazareno ricucire i rapporti con il M5S è impossibile
Il congresso dei Dem però è un’operazione ancora lontana e i giochi in Lazio e Lombardia si devono sciogliere nel giro di pochi giorni. Dopo la conferenza stampa in cui Conte ha dettato le condizioni minime per poter ragionare su un’alleanza dal Pd sono partite due reazioni opposte: c’è chi non vede l’ora di dichiarare conclusa qualsiasi alleanza con i grillini (Letta incluso) e ne approfitta per provare a rompere e c’è chi, come Nicola Zingaretti, si sforza di riportare la discussioni su binari politici lasciando da parte gli screzi personali tra i i due leader.
L’assessora alla Regione Lazio Valentina Corrado spiega che “il presidente Conte ha rimarcato che si parte dai temi e non dai nomi. Come abbiamo sempre fatto. Fine dell’alleanza con il Pd? Per me – dice Corrado – non determinano la fine dell’alleanza se c’è la volontà di partire da quei temi. Spero si sgomberi il campo da interpretazioni varie”.
Il punto centrale è che nel M5S vedono impossibile la costruzione di un’alleanza che preveda la partecipazione del cosiddetto Terzo polo. “Il voto utile non ci porta da nessuna parte”, ha ribadito ieri Conte. Ed è il Pd a dover decidere cosa voler essere.
La situazione è molto più fluida in Lombardia dove Renzi e Calenda hanno già scelto di correre da soli con Letizia Moratti come candidata. Ma la partita delle prossime elezioni regionali è un filo che tiene insieme tutti gli irrisolti nazionali.
Al Pd viene chiesta la prova di una reale volontà di avvicinamento ma il Pd in questo momento è una barca guidata (poco) da una segreteria di fatto dimissionaria. “Può accadere di tutto”, dicono dal M5S. Tutto e il suo contrario. Solo che il tempo a disposizione è poco, pochissimo.