Intesa Sanpaolo ha ricevuto il via libera della Bce per dare inizio alla prima fase del buyback: in totale, all’iniziativa sono stati destinati 3,4 miliardi di euro.
Intesa Sanpaolo parte con la prima fase del buyback da 1,7 miliardi
In seguito all’annuncio relativo all’avvio della prima fase del buyback da 1,7 miliardi, Intesa Sanpaolo ha registrato uno scatto significativo di +2,38% a Piazza Affari. Complessivamente, per mettere in atto la misura sono stati stanziati 3,4 miliardi: la metà dei fonti destinati al buyback, quindi, sono stati investiti nella prima fase del progetto. In questo contesto, quindi, i titoli indicano la presenza della migliore prestazione esistente tra le blue chip.
Nella giornata di venerdì 24 giugno, dopo la chiusura del mercato, Intesa Sanpaolo ha comunicato di aver ottenuto il via libera da parte della Bce per l’intera somma da destinare all’operazione e di aver “deliberato di dare esecuzione all’acquisto con un programma iniziale per un esborso pari a 1,7 miliardi e di rinviare a un momento successivo, entro l’approvazione dei risultati al 31 dicembre 2022, le decisioni in merito all’esecuzione per il restante ammontare autorizzato”, pari quindi ad altri 1,7 miliardi.
Per quanto riguarda gli acquisti, avranno inizio a partire dal prossimo lunedì 4 luglio e, secondo le stime dell’istituto di credito, potrebbero essere portati a termine entro la fine di ottobre.
In cosa consiste e cosa cambia: il parere degli analisti di Equita
L’annuncio di Intesa Sanpaolo sull’avvio della prima fase del buyback è stato commentato dagli analisti di Equita che hanno osservato: “L’autorizzazione Bce al buyback, in larga parte attesa, conferma l’approccio del regolatore che, pur richiedendo prudenza nell’attuale contesto di mercato, non si oppone alla distribuzione del capitale da parte di banche con solida posizione patrimoniale, un buon profilo di asset quality e una buona redditività”.
Gli analisti di Equita, inoltre, hanno sottolineato che la scelta dell’istituto di credito di limitare la prima fase del programma a metà dell’importo totalmente previsto rappresenti “a nostro avviso un atteggiamento prudente in uno scenario altamente incerto, finalizzato a mantenere maggiore flessibilità nella gestione operativa e del capitale”.
Equita, infine, ha anche affermato che il buyback da 1,7 miliardi potrebbe avere un impatto di circa 50 punti base sul capitale di Intesa Sanpaolo.