L’alleanza giallorossa fa bene al Movimento Cinque Stelle e al Partito democratico, che con Liberi e Uguali, valgono il 49,5% dei consensi. Se si votasse domani per il rinnovo del Parlamento, ipotizzando tra loro un’intesa elettorale, ad oggi impossibile per le regole M5S che escludono accordi con altre forze politiche alle elezioni, insieme batterebbero il Centrodestra. Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Cambiamo (il nuovo partito di Toti) sono infatti accreditati del 44,4%. È questo il primo effetto della nascita del nuovo Governo, all’interno del quale svetta la fiducia nel premier, Giuseppe Conte, che conferma il 62% di cui godeva anche nella precedente rilevazione.
Un dato in linea con quello dei suoi predecessori ad inizio mandato, eccezion fatta per i Governi tecnici. Il Conte 2 nel suo complesso parte, invece, da una fiducia del 52%, un valore decisamente sopra la media e in linea con il dato di partenza degli Esecutivi italiani, europei e mondiali, nonostante i dieci punti in meno rispetto al premier. Una forbice del tutto normale, visto il ruolo di garante di Conte, leader di questa nuova compagine ministeriale.La squadra di Governo si presenta all’opinione pubblica come un mix di nomi noti e volti nuovi, in alcuni casi poco conosciuti all’elettorato.
Quanto al gradimento, invece, non stupisce il primo posto dello stesso Paolo Gentiloni che raccoglie il favore di quasi 8 italiani su 10 (77%). Un dato che sta a significare che, anche una parte dell’elettorato di Centrodestra, tra le varie possibili opzioni, considera la designazione dell’ex premier al ruolo di Commissario Ue, la migliore scelta possibile e gli riconosce un ruolo di garanzia. In seconda posizione, il nuovo ministro dell’Interno, Lamorgese (65%), seguita all’Economia, dal dem Gualtieri (62%), considerato da larga parte del campione, l’uomo giusto al posto giusto. Poi è la volta di un terzetto capitanato da Costa, riconfermato all’Ambiente in quota M5S, De Micheli e Amendola, new entry alle Infrastrutture e agli Affari Ue ed entrambi del Pd, che ottengono il 60% di fiducia.
Apprezzato anche il ritorno di Franceschini ai Beni culturali, dove debutta con il 59% . Buona anche la partenza di Speranza (58%) che, tra i diversi leader di LeU, è considerato come la figura giovane, ma di contenuto, in un altro ministero pesante come quello della Salute. Analisi particolare merita la posizione del leader M5S e neoministro degli Esteri, Di Maio. Un dato perfettamente congruo alla situazione politica del momento. E’ il ministro più politico nella compagine di Governo e quello che ha polarizzato di più gli orientamenti all’interno del suo stesso Movimento.
Il 45% di fiducia rappresenta perciò un dato molto interessante e significativo. Ultima notazione sulla votazione degli iscritti M5S sulla piattaforma Rousseau che ha dato il via all’alleanza giallorossa con annesse polemiche sull’attendibilità del risultato. Il 55% del campione, una percentuale che raccoglie soprattutto l’elettorato grillino e del Pd, giudica regolare lo scrutinio.
NOTA METODOLOGICA. Vox Populi è il monitoraggio settimanale di Gpf Inspiring Research che descrive le tendenze e le opinioni degli italiani sui temi di attualità politica, economica, sociale e culturale. Audience: 1.002 interviste valide. Campione con estrazione casuale rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne articolato per sesso, età, professione, ampiezza centri, livello di istruzione e orientamento politico. Estensione geografica: Intero territorio nazionale. Metodologia di rilevazione: Cati – Cami – Cawi. Periodo di rilevazione: 4-5 Settembre 2019.