Sembra non esserci pace per la Rai che nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, celebrata questo giovedì, sembra essere incappata nell’ennesimo scivolone. Questo almeno è quanto sostiene la commissione Pari Opportunità dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, secondo cui la programmazione complessiva è stata eccellente ad eccezione della sola trasmissione Porta a Porta che, incredibilmente, ha intervistato una delle protagoniste di una storia di pedofilia di cui fu teatro il quartiere Parioli di Roma.
Secondo Usigrai “abbiamo assistito a una pagina di ottima informazione del servizio pubblico sul tema della violenza contro le donne” con “approfondimenti e servizi che sono andati in onda in tutte le edizioni dei Tg e dei Gr nazionali e regionali”. “Peccato che, nella giornata che sollecita lo sforzo collettivo di eliminare la violenza sulle donne, Bruno Vespa abbia sentito l’impellenza di cominciare la puntata con una vergognosa intervista a una delle ragazze (oggi maggiorenne ma all’epoca dei fatti quattordicenne)” protagoniste dello scandalo della Roma bene di quasi dieci anni fa.
A far detonare le polemiche dei sindacati è stato soprattutto il fatto che dall’intervista “sono anche spariti, e con le loro responsabilità, gli uomini che si sono approfittati di quelle adolescenti”. Una presunta mancanza di tatto per la quale il sindacato dei giornalisti del servizio pubblico ha chiesto alla presidente del servizio pubblico radiotelevisivo, Marinella Soldi, “che sappiamo impegnata sul tema, se non si rilevi una violazione del codice etico della Rai e se non siano stati traditi per l’ennesima volta i principi sanciti nel contratto di servizio”.
In particolare “servono le parole giuste per affrontare queste vicende e parlare delle vittime ma anche di chi le sfrutta, clienti compresi, tema che spesso viene soltanto sfiorato con meno attenzione e incisività come visto anche nel programma condotto da Serena Bortone, Oggi è un altro giorno, durante il quale peraltro è stato più volte utilizzato il titolo grafico Baby squillo”. Critiche da cui si è difeso lo stesso Vespa affermando di rivendicare “parola per parola la correttezza deontologica dell’intervista alla ‘ragazza dei Parioli’ mostrata in apertura della puntata come premessa al successivo segmento di donne vittime della violenza maschile’’. “Mi spiace che a dividermi dall’Usigrai, che mai ha speso una parola di apprezzamento per una carriera decorosa come la mia, sia la concezione di base del nostro mestiere’’ ha concluso il volto di punta dell’informazione della rete ammiraglia.
Che il servizio pubblico radiotelevisivo italiano sia in acque agitate lo si capisce anche dall’ultima riunione della commissione di Vigilanza Rai in cui il senatore di Italia Viva, Davide Faraone, ha rivelato l’esistenza di un dossier anonimo che punta il dito contro la trasmissione Report. Una lettera misteriosa in cui vengono rivolte pesanti accuse, tra cui quella di mobbing e di servizi confezionati ad arte, al conduttore Sigfrido Ranucci e per la quale verrà convocato in Vigilanza il direttore di Rai3, Franco Di Mare, per chiarimenti.
Si tratta di accuse ancora tutte da dimostrare, per giunta non ancora arrivate all’attenzione dell’ad della Rai Carlo Fuortes che ha detto di non saperne nulla, che sembrano ripercorrere il copione del falso dossier finito al centro di un’interrogazione parlamentare presentata dal deputato di Italia Viva, Luciano Nobili. Anche in quell’occasione le accuse – poi risultate del tutto false – erano anonime e sarebbero servite per tentare di screditare la scomoda trasmissione d’inchiesta e il suo conduttore.