Tutti uniti sotto braccio. Il Movimento 5 Stelle ha voluto presentarsi così alla camera ardente di Gianroberto Casaleggio, allestita all’Istituto Auxologico di Milano. I componenti del direttorio, Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia, si sono presentati in uno schieramento simbolico, alla presenza del leader Beppe Grillo, che in seguito alla notizia della morte dell’amico ha cancellato lo spettacolo in programma a Napoli. Insomma, per smentire le voci di spaccatura è arrivato il gesto forte sin prima dei funerali , che si celebreranno oggi, alle ore 11, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano. Dopo l’ultimo saluto bisognerà tornare in azione. Perché in pochi giorni c’è una doppietta molto attesa: il referendum sulle trivelle di domenica 17 aprile e la mozione di sfiducia al Governo da discutere e votare il martedì successivo. Due fronti su cui i pentastellati sono in primissima linea.
Si torna all’attacco
I 5 Stelle vogliono rilanciare l’offensiva. Nel momento del lutto hanno dovuto già concedere l’approvazione della riforma costituzionale senza ostruzionismo alla Camera. Il testo è passato rapidamente per la gioia della maggioranza. Il grido di battaglia è ripetuto con forza da Alessandro Di Battista: “Non si molla di un centimetro. C’è un Paese che aspetta giustizia e legalità. Io sono a Milano ma parto subito per Siena. Perché i risparmiatori vanno salvati, il risparmio garantito e le banche non possono dettare legge”, ha scritto su Facebook, in riferimento al rimborso dei creditori delle banche fallite. “Stiamo andando bene, siamo un’alternativa al governo di #Trivellopoli. A riveder le stelle!”, ha concluso per rilanciare l’entusiasmo. Stesso pensiero e anche stesso hashtag per Di Maio. “Hanno indagato il sottosegretario del Governo Renzi – De Filippo – coinvolto nello scandalo #Trivellopoli. Se la Guidi si è dimessa e non era indagata, per De Filippo cosa dovrebbe accadere?”, ha accusato il vicepresidente della Camera sui social. “La settimana prossima si voterà al Senato la sfiducia al Governo. Fate sentire la vostra voce. Siamo tutti in prima linea. Non si molla di un millimetro”, ha concluso.
I grandi vecchi
D’altra parte Beppe Grillo ha sicuramente accusato il colpo. La sua loquacità ha subito una battuta d’arresto: dinanzi al dispiacere non ha proferito parola. E si è concesso giusto un post contro il Governo, in particolare sulla notizia delle indagini che riguardano il sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo. A rompere il silenzio è però stato il Premio Nobel, Dario Fo, storico sostenitore del Movimento 5 Stelle. E parlando di Gianroberto Casaleggio ha detto: “Era timido, troppo timido per me che sono abituato a esplodere a mani aperte. Ma dopo un po’, quando capivi il personaggio, capivi che la sua timidezza era determinata dal fatto che lui vuole sempre ragionare su quello che sta dicendo, vuole controllare se l’interlocutore dice il vero o pressapoco il vero”. Fo ha comunque cercato di superare la tristezza e ha lanciato un messaggio di speranza: “Il M5S ce la farà”.