La carta da 500 euro per gli insegnanti verrà estesa anche ai supplenti. E, inoltre, verranno riconosciuti i servizi pre-ruolo per la ricostruzione della carriera. Per i docenti supplenti arrivano buone notizie con due misure introdotte nel disegno di legge salva-infrazioni, ovvero le norme necessarie per adeguarsi all’ordinamento europeo.
L’estensione della carta docenti da 500 euro agli insegnanti supplenti
Il governo ha quindi deciso che la carta da 500 euro, utilizzata dai docenti per gli acquisti relativi alla formazione e all’aggiornamento (libri, pc, corsi) potrà andare anche ai supplenti. L’estensione varrà dal 2023 e riguarderà, secondo quanto spiega il Messaggero, circa 84mila insegnanti precari.
La decisione di allargare l’utilizzo della carta dipende da un pronunciamento della Corte di Giustizia europea, che si è espressa su richiesta del tribunale di Vercelli. Secondo la Corte la distinzione tra docenti a tempo indeterminato e quelli precari è considerata una forma di disparità di trattamento e discriminazione.
La carta verrà estesa anche ai docenti con contratto di supplenza annuale su posto vacante e disponibile. Nella relazione tecnica si parla di poco più di 67mila docenti annuali a tempo determinato e 16.500 di religione. In totale quasi 84mila dipendenti. La spesa prevista per lo Stato è di 42 milioni di euro per il 2023.
La ricostruzione della carriera per docenti e personale precario
L’altra novità riguarda invece sia i docenti precari che il personale amministrativo con contratti a termine. La procedura d’infrazione, in questo caso, esiste già da anni e per evitarla il governo ha deciso di riconoscere a tutti l’anzianità di servizio ai fini della ricostruzione della carriera.