Nicola Di Marco, capogruppo M5s in Regione Lombardia, oggi il consiglio regionale si riunisce, dietro vostra richiesta, per affrontare il tema della qualità dell’aria. Presenterete un documento con le vostre proposte?
“Faccio una premessa. Siamo soddisfatti che anche la maggioranza abbia aderito alla nostra richiesta. Per noi, però, il consiglio di oggi ha senso solo se alla fine delle comunicazioni dell’assessore e alla fine del dibattito tra i gruppi consiliari, sarà data la possibilità di mettere ai voti dei documenti come il nostro che danno un indirizzo politico. Diversamente sarebbe un dibattito fine a se stesso. Lo verificheremo vin apertura di lavori, perché risulterebbe complicato fare un dibattito senza avere la possibilità di tracciare le posizioni politiche”.
Quali sono le vostre richieste?
“Il nostro documento prevede una serie di richieste, le prime sono attuabili in breve tempo, altre richiedono una visione di lungo periodo”.
Partiamo da cosa si potrebbe fare subito.
“La prima cosa che noi chiederemo oggi a Regione Lombardia sarà quella di dichiarare lo stato di emergenza climatica. Dovrebbe essere la prima azione da fare, ma la Regione ancora non l’ha mai fatto, anzi difficilmente si sente parlare di questo. Prima di intraprendere qualsiasi tipo di azione, l’istituzione deve prendere atto dell’emergenza climatica. Un tema spesso spesso ignorato dal centrodestra, quando non sconfessato, come è accaduto con le dichiarazioni della presidente dell’Arpa Lucia Lo Palo”.
Altre azioni da intraprendere subito?
“Promuovere lo smart working e investire immediatamente su tariffe incentivanti per il trasporto pubblico che portino a lasciare da parte i mezzi di trasporto privato e utilizzare mezzi pubblici. Fare una campagna informativa che riguarda buone pratiche per l’uso del riscaldamento domestico”.
A cosa si riferisce, invece, quando parla di azioni di lungo periodo?
“Sono azioni che fanno parte della nostra traccia politica a livello regionale, che partono dal tema degli allevamenti intensivi, un tema che in Regione Lombardia è lasciato totalmente all’anarchia. Non esiste, infatti, una programmazione sugli allevamenti intensivi, in una regione dove è concentrata la maggioranza degli allevamenti intensivi di tutto il nord. Questo tipo di impianti comporta come effetto negativo l’emissione nell’atmosfera di elementi inquinanti come l’ammoniaca. La nostra richiesta è quella di adottare una oratoria sia sui nuovi sia sui vecchi impianti. Di qui a cascata tutta una serie di altre azioni: chiediamo che vengano aumentati i periodi di divieto di spandimento dei fanghi in agricoltura. La nostra è la regione che importa e immette la maggiore quantità di fanghi di depurazione nei campi agricoli”.
E per quanto riguarda gli inceneritori?
“Abbiamo ancora tredici inceneritori in Lombardia, per noi l’indirizzo politico che bisogna dare è quello di andare verso lo spegnimento innanzitutto di quelli più inquinanti e vetusti. Sull’argomento è calato un po’ di silenzio”.
Proponete anche misure di efficientamento energetico?
“Sul tema che riguarda l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati chiediamo il rilancio anche di strumenti normativi come l’ecobonus”.
Capitolo infrastrutture e consumo di suolo…
“Bisogna investire risorse per il prolungamento delle linee metropolitane e il quadruplicamento delle ferrovie. preferendole rispetto alla costruzione di nuove autostrade che per noi sono inutili come la Pedemontana e la nuova Cremona-Mantova. Per un piano di mobilità dolce è arrivato il momento di mettere a sistema per la Lombardia una vera rete ciclabile. Per quanto riguarda il consumo di suolo, chiediamo una revisione dell’attuale legge, che si è dimostrata totalmente inefficace”.