L’inflazione sfiora il 12%, ma così in alto dal marzo 1984. Il carrello della spesa ai massimi da 39 anni. A dirlo sono le ultime stime diffuse oggi dall’Istat.
La forte accelerazione dell’inflazione su base tendenziale si deve soprattutto ai prezzi dei Beni energetici
Secondo le stime preliminari dell’Istat, a ottobre l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento del 3,5% su base mensile e dell’11,9% su base annua (da +8,9% del mese precedente).
La forte accelerazione dell’inflazione su base tendenziale si deve soprattutto ai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +44,5% di settembre a +73,2%) sia regolamentati (da +47,7% a +62,1%) sia non regolamentati (da +41,2% a +79,5%), e in misura minore ai prezzi dei Beni alimentari (da +11,4% a +13,1%), sia lavorati (da +11,4% a +13,4%) sia non lavorati (da +11,0% a +12,9%) e degli Altri beni (da +4,0% a +4,5%).
Rallentano invece i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,7% di settembre a +5,1%). L'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +5,0% a +5,3% e quella al netto dei soli beni energetici da +5,5% a +5,8%.
Su base annua accelerano i prezzi dei beni (da +12,5% a +17,9%), mentre rallentano di poco quelli dei servizi (da +3,9% a +3,7%); si amplia in misura marcata, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -8,6 di settembre a -14,2 punti percentuali).
Accelerano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +10,9% a +12,7%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,4% a +8,9%). L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici regolamentati (+28,4%), degli Energetici non regolamentati (+28,3%) e in misura minore a quelli degli Alimentari non lavorati (+2,4%), degli Alimentari lavorati (+1,7%) e dei Beni non durevoli (+0,7%); in calo invece, a causa per lo più di fattori stagionali, i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei Servizi relativi ai trasporti (entrambi -0,8%).
L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +8,0% per l’indice generale e a +3,7% per la componente di fondo. Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta del 4,0% su base mensile e del 12,8% su base annua (da +9,4% nel mese precedente).