Il rito del Blue Whale continua a vivere tra chi parla di fake news o di una realtà sottovalutata. Fatto sta che a Moncalieri, in provincia di Torino, una ragazza è stata interrogata dai Carabinieri dopo l’intervento del preside della scuola, insospettito dalle ferite e dal comportamento della studentessa. Neanche ai compagni ha voluto raccontare i motivi di queste improvvise ferite comparse sul suo corpo.
Nella giornata di ieri, infatti, la giovane si è presentata in classe con un taglio sulle labbra: successivamente è stato scoperto che aveva delle ferite anche sulle braccia, coperte da abbigliamento con maniche lunghe. L’adolescente è stata sentita dai militari, ma ha negato di seguire il percorso del Blue Whale, che stando a quanto si dice prevede una serie di comportamenti autolesionisti che dopo alcuni giorni sfociano addirittura nel suicidio. Lei ha negato tutto, ma d’altra parte questo meccanismo infernale impone alla persone di non rivelare cosa stia facendo. I tagli alle braccia e alle labbra sono stati refertati all’ospedale Regina Margherita e, secondo quanto hanno riferito i medici, la forma richiamerebbe l’immagine di una balena (Whale significa balena). La procura di Torino ha aperto un’indagine sul caso: i carabinieri hanno sequestrato lo smartphone e il pc della studentessa per fare chiarezza sulla sua partecipazione a questo rito mortale. L’obiettivo è comprendere soprattutto se qualcuno abbia spinto la ragazza a seguire la pratica, suggerendo il percorso da seguire.