Mentre l’Italia è alle prese con una nuova e preoccupante ondata di contagi, e a dirlo sono i numeri e le analisi dell’Istituto superiore di Sanità che parlano di un deciso aumento dei casi, oggi nella Capitale ci sarà una manifestazione, che non esitiamo a definire vergognosa, dei cosiddetti “no mask”. Cioè quei gruppi negazionisti imparentati con i “no vax” che hanno come unico obiettivo quello di mostrare allegramente la propria irrazionalità camuffandola sotto il comodo e sempre sventolabile vessillo della libertà negata. Intendiamoci, questi comportamenti non sono certo solo italiani, ma – come abbiamo detto più volte – mondiali e degni di uno studio rigoroso sui meccanismi psicologici delle masse. Il fenomeno dei negatori delle mascherine anti-contagio non è nuovo, ma si è accentuato dopo il lockdown quando frotte di persone in preda ai fumi di Pan si sono scatenate contro la scienza e una fantomatica “dittatura sanitaria” in nome di una visione deformemente anarcoide della società e della libertà stessa.
UN’IDEA EGOISTA DEL MONDO. Quello che emerge a livello mondiale è che questi soggetti – e tutti ne abbiamo qualcuno anche tra i nostri conoscenti e magari amici – divengono tarantolati all’idea di fare un vaccino o di indossare una semplice mascherina perché verrebbe tolta loro la libertà. Naturalmente, prigionieri di una visione egoista della società, non pensano minimamente alle conseguenze criminali del loro gesto perché non indossando le mascherine si contagiano e divengono motori propulsivi del galoppo del virus che non aspetta altro che queste manifestazione di scarso raziocinio per infiltrarsi e colpire.
GRAZIE A TRUMP E BOLSONARO. Dicevamo che il movimento è purtroppo mondiale – connesso con presidenti come Trump e Bolsonero – ed ha trovato la solita linfa vitale sul web nei gruppuscoli di odiatori professionisti che non vogliono regole e non riconoscono alcun ruolo allo Stato salvo poi farsi curare gratis quando si ammalano. Tutti li conosciamo. Sono in genere gli stessi che non vogliono pagare le tasse e si lamentano del pubblico, salvo naturalmente usufruirne prontamente quando gli conviene. Qualche giorno fa c’è stato a Berlino l’esordio dei “no mask” che hanno preso molte legnate dalla Polizia che non ha tollerato il minimo atto di violenza o di trasgressione alle regole. Stesso discorso negli Usa dove uno scriteriato Trump guida da negazionista la più potente nazione del mondo. Negli stati repubblicani più arretrati del sud, come Texas, Virginia, Georgia e Tennessee i no mask prosperano come un redivivo Klu klux Klan virale. Ma anche nel Regno Unito ci sono state identiche manifestazioni di intolleranza.
QUI I FLOP NON CONTANO. Tornano all’Italia, si è visto che cosa è successo a Briatore – negazionista militante insieme al suo medico curante Zangrillo – e alla sua discoteca precocemente chiusa, il Billionaire, dove ci sono stati record di infetti tra cui lo stesso Silvio Berlusconi, anche se non è certo il luogo del contagio. I no mask sono i più subdoli e potenti alleati del virus ed occorre organizzare una forte reazione mediatica contro chi mette a repentaglio la salute pubblica con comportamenti sconsiderati. Speriamo che alla manifestazione italiana – quasi certamente destinata al fallimento per scarso apporto di pubblico – sia comunque considerata pericolosa dalle forze dell’ordine e soprattutto non si tolleri la minima deviazione dalle attuali leggi sugli assembramenti perché questi raduni poi finiscono per diventare veri e proprio focolai di diffusione del virus.