Il racconto di un retroscena, diventato terreno di scontro. La Repubblica ha pubblicato un articolo su un incontro avvenuto tra il leader della Lega, Matteo Salvini, e la mente del Movimento 5 Stelle, Davide Casaleggio, qualche settimana fa, nel pieno della trattativa sulla legge elettorale. Secondo quanto scritto dal Matteo Pucciarelli, il faccia a faccia è avvenuto a Milano su richiesta di Salvini. Al centro del confronto il comportamento da tenere per non essere tagliati fuori dalla trattativa condotta tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi sulla legge elettorale.
La notizia è stata però smentita da entrambe le parti, aprendo un caso. Tanto che Luigi Di Maio ha addirittura chiesto le dimissioni del direttore Mario Calabresi: “O tira fuori le prove o si dimette. La fake news questa volta è più grande DI lei. #MetodoRepubblica”, ha twittato il vicepresidente della Camera. “Può capitare ogni tanto che un giornale, in ventesima pagina, scriva una notizia scorretta con un ‘sembrerebbe che’. Ma se la metti come apertura del tuo giornale e ostenti anche sicurezza su una menzogna del genere, allora sei in malafede”, ha incalzato Di Maio. Ma Calabresi è andato al contrattacco: “In un paese normale i politici non si nascondono dietro false smentite: confermiamo l’incontro Casaleggio- Salvini. Abbiamo fonti certe”. “I 5 Stelle – ha aggiunto in riferimento a un altro caso di cronaca – non hanno chiesto a De Bortoli quali erano le sue fonti, ma hanno detto alla Boschi che se sostiene che non è vero allora deve querelar”. E quindi il direttore ha aggiunto: “Dico a Maio, se sei convinto che è stato detto il falso querela ‘Repubblica’, davanti ai giudici tireremo fuori le nostre fonti.
Il Movimento, dal blog di Beppe Grillo, ha usato toni durissimi contro il quotidiano: “Il fine non è informativo, ma politico. Far credere alle persone che il MoVimento non è quello che dimostra di essere. Si chiama mistificazione. In tutto questo Repubblica trova anche il modo di farci ridere e in un articolo afferma che il loro giornale non è mosso da interessi politici e che non esistono conflitti di interesse tra il loro lavoro e gli interessi nel Paese del loro padrone De Benedetti”. Dal Partito democratico è scattata la difesa di Calabresi: “In un Paese normale il vicepresidente della Camera non può arrivare al punto di chiedere le dimissioni del direttore di un giornale. È un metodo 5 stelle”, ha osservato il senatore renziano, Andrea Marcucci.