Ha aspettato il 3 gennaio Matteo Salvini per comparire sui social e cantare vittoria per il suo nuovo Codice della strada. Per il ministro, a Capodanno, le vittime registrate sarebbero state “50” contro le “67 dello stesso periodo” del 2023. Peccato che secondo l’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale (Asaps) i dati del ministro non siano veritieri…
Salvini si auto-elogia sui social
“Oggi sono usciti i dati di Polizia stradale e Carabinieri sugli incidenti della notte di Capodanno e mi sento di dire grazie agli italiani che stanno dimostrando responsabilità e buon senso: gli incidenti sulle strade italiane sono calati del 21% rispetto al Capodanno dello scorso anno, con una riduzione di morti e feriti grazie ai controlli”, ha detto un tronfio Salvini. Che, non pago, ha aggiunto: gli incidenti “sono passati da 482 a 429, e i feriti da 305 a 240”. Salvini ha poi tirato una stoccata al cantante Vasco Rossi, con il quale aveva polemizzato prima di Natale: “Al di là delle polemiche alla Vasco Rossi, se riusciamo a ridurre gli incidenti e salvare vite non possiamo che essere felici”.
Il monitoraggio di Asaps dice tutt’altro
Tutto bene, quindi, anno nuovo Codice nuovo? Non proprio. A confutare i numeri del ministro è scesa in campo l’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale (Asaps), che, in collaborazione con l’Associazione Lorenzo Guarnieri onlus, ha elaborato un rapporto sull’incidentalità, basato sul monitoraggio di fonti pubbliche che riportano gli incidenti stradali mortali dove le persone muoiono sul colpo o nei giorni immediatamente successivi. E i dati sono tutt’altro che favorevoli.
“Dal ministro affermazioni fuorvianti e imprecise”
Secondo Asaps, infatti, le affermazioni sul numero di incidenti mortali sono “fuorvianti ed imprecise in quanto i dati, riportati dal Ministro come generali, si riferiscono solamente agli scontri mortali rilevati da Polizia Stradale e Carabinieri, che rappresentano solamente il 34% degli incidenti con lesioni rilevati in Italia, in quanto il restante 66% viene rilevato dalle Polizie Municipali (fonte Istat 2023)”.
Per Asaps “risulta che nei 15 giorni successivi all’entrata in vigore delle modifiche al Codice della strada (14 dicembre 2024 , ndr) sono morte sulle strade italiane almeno 111 persone, più del doppio delle 50 dichiarate dal Ministro”, accusa l’associazione. “La mortalità nello stesso periodo di 15 giorni rilevata da dati pubblici da Asaps nel 2023 risultava essere di 110 persone, mostrando quindi una STABILITA’ rispetto al 2023 e NON una riduzione del 25%, della quale peraltro saremmo stati molto felici”.
Dall’entrata in vigore del nuovo Codice della strada le vittime sono state 131
Includendo anche i dati relativi alle giornate di fine anno, aggiunge Asaps, “dal 14 dicembre 2024 sino al 1° gennaio 2025 compreso, le morti ricavabili da fonti pubbliche sono state 134 in 125 incidenti mortali. Nello stesso periodo del 2023 le morti su strada rilevabili da fonte pubbliche erano state 131 in 115 collisioni mortali. Dal 14 dicembre al 1° gennaio sulle strade italiane purtroppo si continua a morire come nello stesso periodo del 2023”.
Monitoraggio impossibile in un lasso di tempo così limitato
In generale, conclude Asaps, “la valutazione di un provvedimento normativo non può essere fatta in un periodo così limitato di tempo e con dati incompleti, ma dovrebbe avere a nostro parere un monitoraggio più lungo, continuo nel tempo e con dati affidabili. Le norme, per essere efficaci, dovrebbero poi essere accompagnate da investimenti nei controlli – anche con un vero potenziamento delle pattuglie su strada – e nell’educazione ad una mobilità sicura per tutti. E su questo tema, quello degli investimenti, al solito la sicurezza stradale rimane una cenerentola, in attesa di un principe azzurro che non arriva mai”.