Svolta nell’inchiesta sulla strage di Ravanusa, in provincia di Agrigento, dove l’11 dicembre scorso (leggi l’articolo) persero la vita 9 persone, tra le quali una donna al nono mesi di gravidanza, per l’esplosione di una condotta del gas sotto una palazzina di via Trilussa.
La Procura di Agrigento ha notificato dieci avvisi di garanzia ai vertici di Italgas Reti, sia regionali che nazionali. Una atto “dovuto” in vista di un esame irripetibile previsto per il 4 gennaio. L’inchiesta, che ipotizza i reati di omicidio plurimo colposo e disastro colposo, è coordinata dal procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio e dall’aggiunto Salvatore Vella.
“L’esplosione è stata prodotta da una ‘bolla’ o ‘camera’ di metano innescata da una casuale scintilla”, aveva spiegato nei giorni scorsi lo stesso procuratore . “Si sta cercando di ricostruire la dinamica dell’esplosione – aveva aggiunto Patronaggio – e del successivo propagarsi della ‘palla di fuoco’ e dell’onda d’urto. Viceversa, sul come e sul perché si sia creata la ‘bolla’, e perfino sul punto esatto dove la stessa si sia creata (al momento localizzata al di sotto o in adiacenza della abitazione del civico numero 65 di via Trilussa), permangono dubbi che saranno sciolti dalle investigazioni tecniche e di polizia giudiziaria in corso”.