Inchiesta plusvalenze Juventus: le indagini proseguono in due strade parallele. Da una parte il discorso delle plusvalenze e del falso in bilancio, dall’altra la gestione non chiara degli stipendi e di scritture private non consentite. Mentre si torna a parlare di Superlega, i dirigenti juventini devono fare attenzione.
Inchiesta plusvalenze Juventus: le indagini proseguono
Le indagini dell’inchiesta “Prisma” sulle plusvalenze della Juventus proseguono. Nella giornata del 25 marzo, l’attaccante bianconero Paulo Dybala è arrivato in Procura, a Torino, per essere ascoltato come persona informata dei fatti in relazione dell’inchiesta sui conti della società bianconera.
Iscritti nel registro degli indagati da novembre 2021 il presidente della Juventus Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved e altre cinque persone tra dirigenti ed ex dirigenti per questioni legate alle plusvalenze sulla compravendita dei calciatori. Sotto accusa anche la gestione non chiara degli stipendi dei calciatori. Secondo l’accusa la Juventus avrebbe concordato con i giocatori le riduzioni degli stipendi e contestualmente anche le integrazioni, inserendo però le seconde solo nel bilancio dell’anno successivo. Dall’aggiornamento delle indagini si parla di emissione di fatture per operazioni inesistenti e false comunicazioni. Emerge dalle ultime perquisizioni “l’esistenza di plurime scritture private – si legge nel decreto di perquisizione – variamente denominate inserite nell’ambito delle due manovre stipendi per gli esercizi 2019/2020 2020/21 e non depositate presso gli organi competenti”.
Cosa rischiano il club e i giocatori
I rischi dell’indagine in corso sarebbero sia sul piano penale sia su quello sportivo: le norme federali (art. 94 Noif) vietano scritture private contenenti accordi economici, tra società e tesserati, diversi dai contratti depositati in Lega. Se la procura trasmetterà atti rilevanti agli organi federali, la Juve rischia il deferimento e i procedimenti disciplinari potrebbero estendersi agli stessi tesserati.
Molto dipendere da come si svilupperanno le indagini e quali accuse effettivamente verranno formulate. Il rischio reale potrebbe essere un’ammenda economica e al massimo qualche punto di penalizzazione per il club. L’ipotesi di retrocessione è quanto meno remota. Dunque, la Juventus sul fronte della giustizia penale, in caso di condanna rischia una forte sanzione pecuniaria. Di plusvalenze si sta occupando, in seguito alla segnalazione della Covisoc, anche la Procura Federale della Figc, che lo scorso 21 febbraio ha notificato al club bianconero la conclusione delle indagini.