Bari come San Bernardino. Anche nell’inchiesta che ha portato a sgominare una cellula terroristica attiva in Puglia, infatti, c’è un caso iPhone. I carabinieri, infatti, non sono riusciti a sbloccare il telefonino sequestrato a uno degli indagati, Mansoor Ahmadzai, che fa parte del gruppo di afghani e pakistani accusati di essere una cellula dell’Is con collegamenti con al-Qaeda. Si sono trovati di fronte allo stesso muro su cui ha sbattuto l’Fbi statunitense, durante le indagini sul killer della strage di San Bernardino.
I carabinieri del nucleo investigativo di Bari, come scrive oggi Repubblica, avevano sequestrato al presunto gruppo jihadista due cellulari Samsung (modello Galaxy) che erano utilizzati da Qari Khesta Mir Ahmadzai e Surgul Ahmadzai. Grazie al software Oxygen Forensic Suite 2015 sono riusciti ad analizzarne il contenuto, scoprendo le foto e i video dei sopralluoghi fatti dal gruppo, il materiale di propaganda jihadista scaricato da Internet, le immagini in cui gli arrestati erano ripresi con fucili d’assalto in mano. L’iPhone (modello 6 plus) di Mansoor, invece, è rimasto intonso. E ora è possibile che scoppi una nuova diatriba con la multinazionale, esattamente come accaduto nel caso di San Bernardino.