Inchiesta Covid, l’ex premier Conte e l’ex ministro della Salute Speranza sono stati interrogati oggi dai giudici del Tribunale dei ministri di Brescia per quanto riguarda la mancata attivazione della zona rossa nella provincia di Bergamo all’inizio dell’emergenza pandemica. Conte e Speranza sono stati contestati al loro arrivo da un gruppo di No Vax.
Inchiesta Covid, Conte e Speranza interrogati a Brescia
Continua l’inchiesta che vede indagati per epidemia colposa e omicidio colposo plurimo, tra gli altri, l’ex premier Giuseppe Conte e l’ex ministro della Salute Roberto Speranza sulla gestione della pandemia nel Bergamasca. Il leader dei 5 Stelle e Speranza sono stati interrogati dai giudici del Tribunale dei ministri di Brescia, presieduto da Mariarosa Pipponzi. Conte aveva dichiarato qualche giorno fa che si sarebbe difeso innanzitutto: “Mi difenderò a Brescia dicendo tutto quello che so”.
In tutto sono 19 gli indagati dalla Procura guidata da Antonio Chiappani nell’inchiesta sulla gestione del Covid-19 a Bergamo e sulla sulla mancata istituzione della zona rossa ad Alzano e Nembro. Conte risponde per la mancata istituzione di una zona rossa a Nembro e ad Alzano Lombardo, mentre Speranza per la mancata applicazione del piano pandemico.
Tra i nomi illustri al centro dell’inchiesta, oltre a Conte e Speranza, ci sono Agostino Miozzo, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, l’ex assessore al welfare Giulio Gallera, il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro e il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli. In particolare, si discute della mancata zona rossa ad Alzano e Nembro. “Si sarebbero evitati 4 mila morti”, è la tesi della procura di Bergamo sulla scorta della relazione tecnica del professor Andrea Crisanti.
Protesta dei no vax fuori dal tribunale
Il governo Conte si porta dietro i tanti no vax che continuano a contestare l’ex presidente del Consiglio e i suoi ex ministri per le scelte sui vaccini. Così fuori al Tribunale di Brescia, ad attendere i due pentastellati si sono fatti trovare una cinquantina di no vax e no green pass che hanno protestato con cartelli e striscioni contro l’ex premier e l’ex ministro della Salute. Una manifestante ha contestato con un cartello con scritto “siamo in vigile attesa che andiate tutti in galera” e che ha affermato che “i malati sono stati abbandonati”.