Inchiesta Biec, le chat inguaiano Boeri

Le chat inguaiano l'archistar Boeri: chiese a uno dei concorrenti del concorso Beic (in teoria anonimi) il suo progetto. E gli anticipò l'esito.

Inchiesta Biec, le chat inguaiano Boeri

Si aggrava la posizione dell’archistar Stefano Boeri, indagato (ma la procura ne ha chiesto gli arresti) nell’inchiesta sulla gara da 8,6 milioni di euro per il progetto della Beic di Milano, vinta da alcuni “discepoli” di Boeri e di Cino Zucchi (altro  archistar finito nell’indagine). Entrambi martedì dovranno comparire davanti al gip Luigi Iannelli per l’interrogatorio preventivo.

“Mandami tue note su valori del progetto”

A inguaiare Boeri, che era presidente di giuria del concorso internazionale il messaggio inviato via Whatsapp all’architetto Andrea Caputo, uno dei concorrenti in gara (che, in teoria, sarebbero dovuti essere anonimi) cinque giorni prima della seduta decisiva per stabilire i vincitori: “Mandami tue note su valori del progetto… soprattutto funzionali”.

Per tutta risposta, Caputo manda su Whatsapp una lunga descrizione di 23 righe con i dettagli della proposta architettonica in corsa che si classificherà terza, aggiudicandosi un premio in denaro da 44.518,51 euro. Le chat sequestrate dalla Gdf risalgono al 30 giugno 2022 alle 15.10 quando, secondo i verbali della commissione, è in corso fra le 14.30 e le 18 la seduta per “l’esame dei progetti”. Il vaglio definitivo avverrà il 5-6 luglio e poi l’annuncio dei primi 5 classificati l’11 luglio.

Gli incontri precedenti tra Boeri e Caputo

Già due settimane prima, il 14 giugno, Caputo (indagato ma per lui il gip ha già respinto la richiesta di interdittiva) chiede a Boeri un incontro “per farti vedere quel progetto”. Dai messaggi non è chiaro se il 48enne stia parlando della Beic o do un altro concorso internazionale a cui sta partecipando per il ‘Parco della Giustizia’ di Bari. Il presidente della Triennale di Milano ha molti impegni e gli risponde: “Mandami whatsapp se vuoi poi parliamo”. “Volevo evitare – replica l’ex collaboratore di Stefano Boeri Architetti e già curatore del Salone del Mobile – ma se ok te lo giro qui, poi parliamo”. Da quanto risulta agli investigatori i due si sarebbero effettivamente incontrati alla Triennale la sera del 23 giugno.

Il verdetto anticipato a Caputi

Il 6 luglio terminano i lavori della commissione Beic. Per le regole del bando “l’abbinamento” fra i progetti anonimi e i “nominativi dei partecipanti” sarebbe stato reso noto alla giuria solo l’11 luglio, nella giornata della discovery. Boeri scrive a Caputo: “Siete bene classificati ma non avete vinto. Mi spiace. Cino (Cino Zucchi, ndr) – e non solo lui – non apprezzava progetto. Che comunque è arrivato fino alla fine… Quando vuoi ti racconto anche se fino a lunedì tutto è ancora non comunicabile… A me piaceva molto. Insieme ad altri due (uno quello che ha vinto)”.

Il timore per lo scandalo avvolge il Comune di Milano

E che il Comune fosse molto preoccupato per l’esito del concorso e i conflitti di interesse lo si evince da una chat depositata agli atti tra Simona Collarini (Responsabile unica del procedimento e massima dirigente dell’Urbanistica milanese), Christian Malangone (direttore generale del Comune di Milano) e l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi (tutti non indagati).

Tra il 20 e il 22 luglio 2022 di fronte al diffondersi delle prime notizie di stampa di possibili conflitti d’interesse si legge:  “Dobbiamo essere chirurgici, precisi e formali”, scrive il dg Malangone, “Tu sei tranquilla su dichiarazioni etc?”chiede a Collarini. “Giuria sì ma riverifico – risponde lei -. Concorrenti: abbiamo ricontrollato. Nessuno aveva dichiarato incompatibilità”. “Ma questo è il tema – ribatte Malangone – visto quello che sta emergendo avrebbero dovuto”. “Lo so – replica Collarini – ma dobbiamo leggere bene le clausole di incompatibilità. Non è possibile pensare che fra studi noti non abbiano lavorato insieme”.

Nessuna incompatibilità dichiarata

Negli atti la Guardia di finanza sottolinea un dettaglio di “interesse investigativo”. Qualche ora più tardi Collarini scrive alla coordinatrice del concorso internazionale e segretaria verbalizzante della commissione giudicatrice, P.V. (estranea anche lei all’inchiesta). “I giornalisti stanno montando la panna… Boeri fuori dalla grazia”. “Abbiamo le dichiarazioni firmate da commissione”, chiede Velluto con riferimento anche a quelle siglate “dopo apertura buste” dell’11 luglio 2022, quando i giurati avrebbero dovuto comunicare eventuali incompatibilità o rapporti professionali con i concorrenti. “Mandi quelle di Boeri a Boeri?” le dice la dirigente. “Quando hai fatto mandami un wa (whastapp ndr)”, le ordina.

“Non so se ho capito – risponde la responsabile del concorso Biec – mando le due dichiarazioni che ha firmato Boeri a Boeri?”. “Sì. E prepariamo tutto per avvocatura”, conclude Collarini.