Incendi boschivi e di vegetazione in Italia: oltre 32.000 interventi dei vigili del fuoco tra il 15 giugno e il 21 luglio 2022. Secondo quanto riferito dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco, sono stati effettuati 4.040 interventi in più rispetto a quelli registrati nello stesso periodo del 2021.
Incendi boschivi e di vegetazione in Italia: oltre 32.000 interventi dei vigili del fuoco tra il 15 giugno e il 21 luglio
Sono 4.040 in più i roghi divampati in Italia tra il 15 giugno e il 21 luglio 2022. Gli interventi per incendi boschivi e di vegetazione in genere che hanno richiesto il supporto dei vigili del fuoco nell’arco temporale indicato sono pari a 32.921, a fronte dei 28.881 interventi condotti nel 2021 nel medesimo periodo.
Nelle operazioni di spegnimento, sono stati impegnati sinora 141.566 vigili del fuoco e 53.587 veicoli. Le ore di intervento, invece, risultano essere pari a 39.753: a questo proposito, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ha segnalato che i “dati sommano l’impiego ripetuto degli stessi uomini e mezzi in successivi turni di servizio nel periodo di riferimento”. Sempre nello stesso periodo compreso tra il 15 giugno e il 21 luglio, nel 2021, il numero di vigili del fuoco coinvolti nelle operazioni di spegnimento è stato pari a 131.710, i mezzi impiegati sono stati 50.724 mentre le ore di intervento corrispondono a 33.795.
Le Regioni più colpite dell’Italia
L’Italia è stretta nella morsa dei roghi da Nord a Sud. Tra il 15 giugno e il 21 luglio 2022, il maggior numero di incendi è stato segnalato in Sicilia. Nell’isola, i vigili del fuoco hanno dovuto organizzare 6.534 interventi. Le altre Regioni più colpite dai roghi, invece, sono la Puglia con 5.134 interventi, il Lazio con 4.799, la Calabria con 3.195, la Campaniacon 2.730 e la Toscana con 1.529. In Toscana, ad esempio, le fiamme continuano ad ardere a Massarosa, sospinte dal forte vento che contraddistingue l’area.
Colpite, poi, anche le Regioni del Nord Italia. Sul Carso, i vigli del fuoco stanno ancora lottando per impedire la diffusione del fuoco a Trieste e nelle località situate al confine tra l’Italia e la Slovenia.