Dopo l’avanzata delle truppe Wagner, fermata a soli 200 chilometri da Mosca, la Russia prova a tornare alla normalità. E a concentrarsi di nuovo sulla guerra in Ucraina, con nuovi attacchi soprattutto nella regione di Odessa. Non si hanno invece notizie di Yevgeny Prigozhin, scomparso da sabato sera.
Il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha intanto visitato le truppe in Ucraina: è la sua prima apparizione pubblica dopo il caso della Wagner. Inoltre è tornato anche ad apparire in tv per la prima volta da quando le truppe guidate da Prigozhin hanno iniziato la loro avanzata, chiedendo un incontro a Rostov proprio allo stesso Shoigu.
La guerra in Ucraina, bombardamenti su Odessa
Il fronte caldo ora torna a essere quello ucraino. Kiev spiega di aver lanciato una “grande offensiva” sul fronte orientale e afferma che dall’inizio della controffensiva le forze ucraine hanno liberato 130 chilometri quadrati nel sud del Paese.
Secondo l’intelligence britannica le forze ucraine stanno avanzando verso Bakhmut, sia da nord che da sud, con la Russia che non sarebbe in grado di ribaltare la situazione. Intanto nella notte i russi hanno lanciato missili e droni nella regione di Odessa.
Durante gli attacchi i residenti sono stati invitati a rimanere nei rifugi. Il Cremlino ha ordinato altri bombardamenti, colpendo sei comunità di confine nell’oblast di Sumy: un civile è rimasto ferito.
La Russia dopo l’avanzata della Wagner: per gli Usa Putin più debole
Secondo il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, “la crisi in Russia rivela crepe nel sistema di potere di Vladimir Putin”. Anche per il presidente francese, Emmanuel Macron, la rivolta ha mostrato “le divisioni che esistono nel campo russo, la fragilità sia delle sue forze armate che di quelle ausiliari”. La Cina, invece, continua a sostenere la Russia “nel mantenimento della stabilità nazionale”.
Russia, che fine ha fatto Prigozhin dopo lo stop all’avanzata verso Mosca
Dopo lo stop dell’avanzata delle truppe Wagner verso Mosca non si hanno più notizie di Prigozhin. Secondo Mikhail Kasyanov, ex primo ministro sotto Putin e oggi suo oppositore, “Prigozhin prima andrà in Bielorussia, ma penso che da lì si sposterà in Africa e sarà da qualche parte nella giunga o qualcosa del genere. Putin non può perdonarlo per quello che gli ha fatto”.
Prigozhin, infatti, ha distrutto la stabilità di Putin “e ora la sua stessa vita è un punto interrogativo”. Per lui e per tutti i combattenti della Wagner le accuse penali sono state ritirate. Nell’hotel Trizzini di San Pietroburgo, ritenuto il suo ufficio, sarebbe invece stati trovati contanti per un valore di 44 milioni di euro.