Per carità, non c’è nulla di male a stanziare soldi per i servizi di sottotitolazione dei programmi televisivi o per la gestione dello streaming video. Certo è, però, che proprio in piena estate la Rai ha pensato bene di indire una serie di bandi di gara che faranno gola a tanti, siccome parliamo di appalti che, nel complesso, valgono oltre 56 milioni di euro. Mica bruscolini, insomma. E l’attenzione resta decisamente alta se si ricorda che soltanto due giorni fa l’azienda guidata da Antonio Campo Dall’Orto è finita nel mirino dell’Autorità Anticorruzione, che ha messo il bastone tra le ruote alla Rai per la nomina di ben 21 dirigenti esterni, contestando il mancato utilizzo del “job posting” (in pratica, l’annuncio della posizione vacante per effettuare una ricognizione interna nella selezione dei dirigenti).
I BANDI – Ma, a questo punto, entriamo più nel dettaglio. È il tre agosto quando Viale Mazzini pubblica un bando di gara avente per oggetto un “Accordo Quadro per la fornitura di apparati di networking in tecnologia Cisco”. Parliamo, cioè, di una delle aziende leader nella fornitura di apparati di networking, specializzata soprattutto nelle reti Lan, Man, Wan e Vlan e il sistema operativo Ios. In pratica, tutto ciò che oggi intendiamo per connessione internet. Dai router alle fibre ai modem. E non è certo poca roba, considerando che dovranno essere rifornite le varie sedi dei telegiornali, più i centri Rai di Roma, Milano, Torino e Napoli. E infatti la spesa è consistente: 14 milioni. Ma non basta. Passano soltanto due giorni e la Rai pubblica un nuovo bando, questa volta per la “fornitura di sistemi video e di server” per poco meno di 2,5 milioni di euro. Ma si va avanti. A ritmo di tre giorni. E così, l’otto agosto, spuna un nuovo bando di gara, questa volta per la stipula di un accordo quadro per “contenuti multimediali su piattaforma IP per Rai e RaiWay”. Parliamo, cioè, come si legge specificatamente sul bando, del servizio di “streaming […] dei contenuti audio e video (live e on-demand) su rete IP”. In altre parole, lo streaming sui siti Rai dei programmi, appunto, live e oon-demand. E il piatto, già ricco, si ingrossa ancora, con ulteriori 10 milioni circa in palio.
ARRIVA SETTEMBRE – Ma siamo solo a metà del nostro lungo viaggio. Perché, dopo la pausa ferragostana, Viale Mazzini torna all’attacco e inaugura settembre nel migliore dei modi. Il primo arriva un altro bando che fa il paio con il precedente. Qui parliamo, infatti, della gestione dello streaming che verrà fornito con l’appalto precedente: altri 6 milioni. Passano dodici giorni e arriviamo al 13, martedì scorso. Qui ci si supera: due bandi nell’arco di 24 ore. Il primo per la fornitura di “storage specializzati per i sistemi di editing audio/video” per i centri di produzione Rai. Parliamo, cioè, della memoria esterna che farà da banca dati per i prodotti Rai. Il secondo, invece, è il più ghiotto di tutta la trafila: 22 milioni di euro, spalmati in due lotti, per i servizi di sottotitolazione dei programmi in diretta e di quelli preregistrati. Totale: oltre 56 milioni. Tanto a pagare, manco a dirlo, saremo noi.
Tw: @CarmineGazzanni