Le parole del giornalista Filippo Facci diventano un caso. Il suo editoriale su Libero, in cui parla delle accuse di violenza sessuale al figlio del presidente del Senato, Ignazio La Russa, scatenano le proteste dell’opposizione e rischiano di costargli il posto in Rai. Per Facci, infatti, era stata annunciata una trasmissione sul servizio pubblico per la prossima stagione.
A intervenire è ora anche la presidente della commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia, che chiede chiarimenti sul caso: “Ci apprestiamo a lavorare sul nuovo contratto di servizio: sarebbe inutile, contraddittorio e soprattutto svilente parlare di inclusione, pari opportunità, lotta alla violenza di genere e al sessismo, se poi tutto questo possa anche solo correre il rischio di essere smentito nei fatti”.
Floridia chiede una presa di posizione alla Rai sul caso Facci
La presidente della commissione di Vigilanza sollecita una reazione della Rai di fronte alle parole del giornalista sul caso La Russa: “Il rispetto di determinati principi e valori è alla base della convivenza civile e del concetto stesso di servizio pubblico. Al netto dell’attenzione che la Vigilanza dedicherà al caso, mi aspetto una presa di posizione seria e rigorosa dall’azienda”.
Il Pd chiede alla Rai di annullare la trasmissione
Dubbi erano stati espressi anche dal Pd, con il responsabile Informazione del partito, Sandro Ruotolo: “Conviene alla Rai, al servizio pubblico affidare un programma a Filippo Facci che si esprime così sul giornale: “una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa? Può la tv pubblica essere affidata a chi fa vittimizzazione secondaria?”.
Ruotolo aggiunge: “E che dice il comitato etico della Rai? Il servizio pubblico può consentire una lettura del genere sulle donne? Pensateci bene dirigenti di viale Mazzini. Il servizio pubblico è di tutti ma non può esserlo dei sessisti, dei razzisti e del pensiero fascista”.