In nome del Giubileo, Roma si ferma. E dovrà rinunciare per sei mesi ai suoi tram, in modo che siano pronti entro l’inizio dell’anno santo. In audizione in commissione Mobilità, l’assessore Eugenio Patanè ha annunciato che le modifiche dei percorsi, le chiusure e le interruzioni delle linee dei tram capitolini termineranno solo con il Giubileo, quando – assicura – i lavori saranno tutti completati.
Lo stop era inizialmente previsto per l’estate ed è necessario per rinnovare il deposito di Porta Maggiore, oggi impreparato ad accogliere 121 nuovi mezzi. I lavori dovevano essere svolti in concomitanza della chiusura delle scuole, quando il traffico in città è minore, e quindi durante l’estate. Ma i tempi saranno più lunghi e i tram “si fermeranno da maggio a metà ottobre”.
Caos tram a Roma, tra binari da rifare e il nuovo deposito
Una sospensione del servizio che si aggiunge anche alla sostituzione dei binari, con i lavori già in corso sulle linee 3 e 8. A metà febbraio è prevista la chiusura di via Arenula proprio per il rifacimento dei binari, per un tempo stimato di cinque settimane. Poi toccherà al più complicato Ponte Garibaldi, forse proprio da maggio, ovvero quando i tram si fermeranno.
In questo caso l’operazione è complessa e durerà almeno tre settimane. In pratica la città nel frattempo si ferma, in attesa del Giubileo. Con inevitabili ricadute sul traffico e sui movimenti di chi non potrà più contare (per ben sei mesi) sui tram, dovendo invece ricorrere ai bus sostitutivi e subendo interruzioni del percorso, con tempi di percorrenza inevitabilmente più lunghi.
La stretta sulle zone a traffico limitato
Toccherà ricorrere all’automobile, quindi. Ma non per tutti, considerando che intanto il Campidoglio sta preparando una vera e propria stretta sull’ingresso nella Ztl. Con l’obiettivo primario di scovare 10mila furbetti, ma andando a tagliare sui permessi e comminando multe più alte. L’obiettivo è di arrivare a una riduzione del traffico in primavera, riducendo le emissioni in centro.
Le sanzioni aumenteranno, sia in numero che in valore probabilmente, anche attraverso le nuove telecamere. Riducendo, inoltre, il numero di autorizzazioni per le Ztl. Ogni giorno, attualmente, nelle zone a traffico limitato entrano 200mila veicoli tra taxi, bus turistici, di linea e altri mezzi vari, comprese 20mila auto private dei residenti. A questo, però, si aggiungono più di 10mila veicoli che transitano abusivamente. Per esempio entrando a Ztl spenta e poi rimanendo al suo interno quando non potrebbero, uscendo approfittando dei punti ciechi per le telecamere o in retromarcia.
Con le nuove telecamere, in 35 nuovi varchi elettronici, si punta a fare più multe (e più care), impedire l’uscita in retromarcia e tagliare le autorizzazioni. Soprattutto per i bus turistici e non per i residenti. Ma si attende una stretta anche sui permessi lavorativi: molti potrebbero essere scaduti.