Il Movimento 5 Stelle non farà parte di alcun governo di scopo se al referendum costituzionale dovesse vincere il No. A bocciare l’ipotesi sulla quale ieri si era detto possibilista il deputato Alessandro Di Battista è stato Luigi Di Maio, altro componente del direttorio pentastellato. “Non ci mettiamo a discutere di governi fabbricati qui in Parlamento dall’unione di partiti: sono i cittadini sovrani che devono decidere”, ha spiegato Di Maio nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio, ribadendo l’indisponibilità del M5S a trattare sulle modifiche all’Italicum.
“Noi abbiamo una nostra proposta” e “comunque la legge elettorale la fa il Parlamento. La verità – ha aggiunto il vicepresidente della Camera – è che questi signori qua vogliono modificare una legge elettorale che avevano celebrato coma la più bella della Repubblica. Questo dimostra che le leggi elettorali se le fanno per proteggere le loro poltrone”. Ieri, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo (La7), Di Battista non aveva invece escluso l’ipotesi di un governo di scopo. “Vedremo, dipende da cosa si deve fare”, le parole del parlamentare grillino. Favorevole a questa eventualità si è detto anche Manlio Di Stefano.
“Il governo di scopo vuol dire reddito di cittadinanza, riforma della giustizia e corruzione, per poi tornare al voto”, ha affermato questa mattina il deputato del M5S intervistato da Agorà (Rai3). “Non mi sembra che Renzi abbia avuto voglia di dialogare con noi sulle riforme – ha aggiunto Di Stefano – ma se il presidente della Repubblica dovesse chiederlo per fare la riforma elettorale, noi saremmo pronti”. Sul punto Di Maio però ha tagliato corto: “Ho sentito anche Alessandro (Di Battista, ndr) e siamo tutti d’accordo”.