“Il solo pensare una cosa del genere ha dell’incredibile, se poi a proporla è l’assessora alle Politiche sociali di Regione Lombardia, penso che debba dimettersi”. A parlare è Fortunato Nicoletti, padre di una bambina disabile, vicepresidente di “Nessuno escluso”, che sta coordinando le associazioni – sono ormai un centinaio – che contestano la delibera di giunta 1669, con cui Regione Lombardia ha tagliato le Misure B1 e B2 a sostegno della disabilità grave e gravissima. Misure finanziate con risorse statali (FNA) e regionali.
Nicoletti, si riferisce all’assessora Lucchini che vi ha riconvocato il 28 febbraio per comunicarvi una revisione della delibera?
Una revisione che tra l’altro non è ancora uscita ma che è da considerarsi una pezza peggio del buco. Non hanno trovato o non hanno voluto trovare un euro di risorse aggiuntive di fondi regionali, quindi hanno revisionato la delibera avendo un’interlocuzione con il ministero. Esito? In Lombardia il contributo economico per i caregiver per quest’anno passa da 250 a 65 euro. Regione avrebbe ridotto il contributo economico diretto ai caregiver a partire dal 1° giugno prossimo (che si sarebbe ridotto da 650 a 400 euro mensili), spostando risorse sui servizi. Ma l’assessora ha detto una cosa ancora più grave martedì a microfoni spenti in Consiglio.
Cosa ha detto?
Che ci sarà il blocco della misura B1, dal primo marzo, che era la data dalla quale si poteva cominciare a presentare le domande. I nuovi accessi non saranno garantiti ma si formerà una sorta di lista di attesa. Una lista di attesa infinita, perché dalla B1, che riguarda le persone con disabilità gravissima, normalmente una persona esce solo quando muore. I nuovi accessi richiesti in media sono dai 600 agli 800 l’anno, essendo pochi quelli che escono dalla misura per motivi infausti, bisogna aspettare.
Martedì è partita la campagna social #B1B2affondate, il 16 febbraio avevate annunciato che sareste scesi in piazza. Lo farete?
Lo faremo la settimana prima di Pasqua perché le cose sono cambiate, ma in peggio. Abbiamo scoperto che soltanto per la comunicazione della giunta Regione Lombardia ha stanziato 14 milioni, mentre con un bilancio regionale di 32 miliardi, dedica alla disabilità una quota dello 0,03%. A dir poco imbarazzante.
Da Regione le risponderebbero che i fondi ridotti vengono compensati con i servizi…
Se mi riduci i contributi e mi dai tutti i servizi che mi servono, potremmo discuterne. Ma serve la certezza che questi servizi vengano erogati in modo efficace e continuativo. Con la misura B1 parliamo di bambini e ragazzi che hanno bisogno di assistenza 24 ore su 24. Se togli i contributi e i servizi non li ho, vuol dire che mi vuoi distruggere. Per questo siamo molto preoccupati”.