In Liguria la sfida alle destre: senza Renzi il campo è giusto

Conte, Schlein & C. nei loro interventi insistono sull’etica pubblica e sulle differenze con la giunta uscente in Liguria.

In Liguria la sfida alle destre: senza Renzi il campo è giusto

Elly Schlein prende posto accanto a Giuseppe Conte. Al Teatro Politeama a Genova per il comizio di chiusura della campagna elettorale per Andrea Orlando, il centrosinistra si compatta e dà prova che stare assieme si può. Senza Matteo Renzi.

La sala che contiene 1200 persone è stracolma, molti i cittadini rimasti fuori dal teatro. Con i leader del Pd e del M5S ci sono gli altri componenti della coalizione, a partire da Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni per Alleanza Verdi-Sinistra. Per Azione Carlo Calenda è collegato in streaming.

Senza Renzi il campo è giusto: Conte e Schlein insieme per Orlando

Prima ancora dell’inizio del comizio Conte dichiara, a proposito della sua presenza accanto a Schlein, quanto segue: “Saremo sul palco insieme perché qui c’è un progetto serio su obiettivi specifici e programmi comuni, che siano marchiati positivamente dall’etica pubblica. Su queste basi possiamo trovare delle sintesi. Ci fidiamo di Andrea Orlando”.

E a chi chiedeva quale fosse la temperatura del rapporto con la leader del Pd, dove gli zero gradi testimonierebbero una freddezza e i 40 una grande amicizia, ha replicato con “il termometro ha tutte le asticelle in positivo”. “Le cose più belle sono quelle che facciamo insieme. Ogni forza di questa coalizione porta il suo valore aggiunto”, dice Schlein.

La differenza tra sinistra e destra anche in Liguria si gioca sull’etica pubblica

Per il resto, andando sui contenuti, tutti i leader delle forze di sinistra hanno giocato i loro interventi sulla differenza tra loro e gli altri, dove per altri si intendono le destre che hanno fino a ieri appoggiato Giovanni Toti e che anche oggi continuano a difenderlo.

Il vicepremier leghista Matteo Salvini parla di “buon governo Toti” e dice che non c’è nulla da cancellare. Un sistema, quello Toti, di cui Marco Bucci, sindaco di Genova e candidato del centrodestra, faceva pienamente parte. Peccato che si sia dimostrato marcio.

“Leggo un’agenzia di Tajani (Antonio Tajani, vicepremier di FI, ndr). È indegno. Dice che con la gronda non sarebbe crollato il Ponte Morandi. No, il crollo è dovuto a chi non ha fatto la manutenzione, basta proteggere gli amichetti, basta con questa politica marcia e malsana”, dice Conte.

“Noi diremo tanti sì con Orlando, perché meritate tanta attenzione qui in Liguria. Non distrarremo le nostre forze per amici, amichetti e parenti come sta accadendo. Noi portiamo etica pubblica – ha aggiunto Conte – che non è moralismo. Io non sono neppure giustizialista, non voglio la gogna mediatica personale ma c’è un tema chiaro: se fai politica per interesse dei cittadini devi tirare fuori un sano senso civico pragmatico”.

E ancora: “Il modello Genova tanto decantato da Bucci e dal centrodestra è il decreto Genova che abbiamo firmato noi al governo per ricostruire il Ponte Morandi”.

Conte incalza: “Qui in Liguria chi governava ha ascoltato solo qualche imprenditore amico, non i cittadini. E ascoltando pochi imprenditori ha danneggiato gli altri. E una agenzia dice ora che per Salvini è necessario confermare quanto fatto da Toti in questi anni. No, dobbiamo cambiare”.

Tutti uniti per evitare il terzo mandato delle destre in Liguria

“É un palco più largo, più allargato e più forte di quello del 18 luglio per liberare la Liguria da un totismo che prima di tutto ha calpestato l’interesse pubblico. Non possiamo dimenticare perché stiamo andando al voto: un presidente della regione che al telefono parlava con un imprenditore dicendo ‘abbiamo fatto la gara per la diga foranea e sappiamo anche chi vincerà’. Ecco noi dobbiamo liberare la regione dell’affarismo”, dice Bonelli.

“Si scrive Bucci ma si legge Toti”, afferma Schlein. “Caro Bucci non hai fatto una campagna da liberale e Azione non ti sostiene”, dichiara Calenda. E per finire Orlando: “Noi vogliamo vincere perché vogliamo evitare il terzo mandato di Toti. Questa amministrazione si è conclusa per l’arresto del presidente della Regione e il patteggiamento”.