Un record negativo. Per la prima volta negli ultimi novanta annii il numero dei residenti ha registrato in Italia una diminuzione. Insomma, siamo sempre meno. A dirlo è l’Istat. Il saldo complessivo è “negativo” per 130.061 unità. Il calo riguarda esclusivamente la popolazione di cittadinanza italiana – 141.777 residenti in meno – mentre la popolazione straniera aumenta di 11.716 unità. Il dato è stato diffuso oggi dall’Istat che ha pubblicato il “Bilancio demografico nazionale”.
In particolare l’Istituto sottolinea la continua riduzione della popolazione con meno di 15 anni: al 31 dicembre 2015 era pari al 13,7%, un punto decimale in meno rispetto all’anno precedente. Continua a ridursi anche la consistenza della popolazione in età attiva (15-64 anni) che nel 2015 si attesta al 64,3%. Chi cresce? La popolazione di 65 anni e oltre (22%).
SI NASCE POCO, SI MUORE TANTO – Nel 2015 i nati sono stati meno di mezzo milione (-17 mila sul 2014) di cui circa 72 mila stranieri (14,8% del totale). I decessi invece oltre 647 mila, quasi 50 mila in più rispetto al 2014. Si tratta di un incremento sostenuto che – secondo l’Istituto di statistica – è da attribuire a fattori sia strutturali sia congiunturali. L’eccesso di mortalità ha riguardato i primi mesi dell’anno e soprattutto il mese di luglio, quando si sono registrate temperature particolarmente elevate in Italia.
FLUSSI MIGRATORI – Infine, i flussi migratori. Sono circa 133 mila le persone che si allontanano dall’Italia verso Paesi esteri. Prosegue poi la crescita delle acquisizioni di cittadinanza: ammontano infatti a 178mila i nuovi cittadini italiani nel 2015. Sono circa 200 le nazionalità presenti nel nostro paese; per oltre il 50% (oltre 2,6 milioni di individui) si tratta di cittadini di un paese europeo. La cittadinanza maggiormente rappresentata è quella rumena (22,9%) seguita da quella albanese (9,3%)