In Francia gli scontri non si placano. Nonostante si sia registrata una riduzione degli arresti nell’ultima notte, arriva la notizia della morte di un vigile del fuoco di soli 24 anni: il giovane stava cercando di domare l’incendio di diversi veicoli in un parcheggio sotterraneo a Saint-Denis. In realtà, secondo i media francesi, non c’è la certezza di una correlazione con gli scontri, anche se viene ritenuto possibile. La notizia è stata dal ministro degli Interni, Gerald Darmanin, che non ha però specificato altro e non ha fatto riferimenti agli scontri.
Nella notte le proteste per la morte del 17enne Nahel, ucciso da un poliziotto a Nanterre, sono proseguite. Sono state fermate 157 persone, una cifra comunque inferiore rispetto alle ultime due notti (quando erano state quasi il doppio). Sono inoltre stati dati alle fiamme 297 veicoli, danneggiando 34 luoghi.
Gli scontri in Francia nella notte
Nella notte si sono registrati momenti di tensione soprattutto a est di Parigi, a Neully-sur-Marne. Scontri sporadici anche a Lione, con qualche auto incendiata. Ieri il presidente Emmanuel Macron ha incontrato i membri del governo per fare il punto sull’emergenza riguardante l’ordine pubblico e una nuova riunione è prevista per le prossime ore.
L’età media dei manifestanti, ha fatto sapere il ministro degli Interni, è di 17 anni. Molti dei fermati, infatti, sono studenti delle scuole superiori o ragazzi appena maggiorenni. Le proteste delle banliue sarebbero nate, al di là della classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, dalle condizioni socio-economiche e dalla distanza percepita con le autorità. Nelle scorse ore è arrivato anche l’appello della nonna di Nahel che, dopo l’uccisione del nipote, chiede di fermare le proteste: “Voglio che finisca, ovunque. Lo dico a quelli che stanno facendo danni, fermatevi! Non rompete le scuole e gli autobus”.