Non si sono mai amati e ora questa antipatia si manifesta nelle forme più eclatanti. Stiamo parlando dei sindaci del Pd e di Francesco Paolo Figliuolo. Nel ruolo di commissario alla ricostruzione post-alluvione i sindaci avrebbero voluto Stefano Bonaccini, presidente della Regione travolta a maggio dal fango. Ebbene Figliuolo ieri è tornato in Emilia-Romagna e ha bacchettato i sindaci, accusandoli di avere “più voglia di fare polemica che di rimboccarsi le maniche” e di non essere stati abbastanza solerti nella richiesta dei fondi.
Il commissario Figliuolo sostiene che i fondi non vengono erogati perché non richiesti. La replica dei Comuni: “Sconcertati”
“Dei 290 milioni di somma urgenza – ha detto – ho erogato solamente poco più di 60,5 milioni perché i Comuni devono fare il loro lavoro che è semplicissimo. Il mio vuole essere uno sprone: chiedete i soldi che ve li diamo”. Una replica piccata alle critiche più o meno velate che dall’Emilia-Romagna arrivano al suo operato e alle modalità di erogazione dei fondi. Che ha fatto infuriare il Pd, che parla di dichiarazioni “sconcertanti”.
E che ha suscitato la risposta anche di Michele De Pascale, sindaco di Ravenna: “Leggo con stupore e dichiarazioni del commissario. I Comuni stanno seguendo pedissequamente tutte le procedure, a volte eccessivamente burocratiche, per ricevere le risorse necessarie. Proprio per la stima che nutro nei suoi confronti, mi sento di dare al commissario Figliuolo un consiglio non richiesto che proviene proprio dalla vita quotidiana di un sindaco: non viva le critiche e i suggerimenti come lesa maestà, ma come sprone a fare sempre meglio”.