Il Governo ha varato nella notte un nuovo Dpcm contenente misure più stringenti per arginare la seconda ondata di contagi da Coronavirus. I contenuti nel provvedimento, che sarà in vigore da domani e fino al 24 novembre, saranno illustrati dal premier Giuseppe Conte. Tra le misure, contenute nella bozza del provvedimento circolata ieri, lo stop alle attività di palestre, piscine, sale giochi, cinema e teatri ma anche limitazioni alla circolazione e agli orari di chiusura alcune attività, come quelle legate alla ristorazione (dalle 18). “Servono misure dure, misure drastiche. Nettamente più drastiche. E soprattutto servono subito. E’ un obbligo anche morale adottarle senza perdere nemmeno un’ora. Per salvare le vite e per lasciare così intatto il sistema produttivo che con un nuovo lockdown non reggerebbe” ha detto ad Avvenire il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.
“Oggi – ha aggiunto l’Esponente dell’Esecutivo – l’Italia è chiamata a difendere prima di tutto la vita. E a fare qualsiasi cosa per riuscirci. Perché senza la salute non c’è nemmeno il lavoro. Il governo c’è e io ho fiducia. Abbiamo resistito alla prima ondata, siamo rimasti in piedi davanti a un primo terribile attacco. Ora abbiamo preso le misure e fronteggeremo meglio questo seconda fase. Anche io ho sofferto in questi mesi. Meno emozioni, meno empatia, tutto più distanziato. Non è stato e non è facile. Ma stringere ora è la sola strada possibile per salvare il Natale ed evitare un lockdown più doloroso di quello di marzo”.
“Questo è l’obiettivo che va centrato con ogni sforzo e ogni sacrificio. La violenza mai – ha aggiunto Di Maio a proposito degli scontri avvenuti a Napoli e Roma -. Non c’è nessuna giustificazione. Nessuna voglia di capire. Lo Stato è a fianco di chi rispetta le regole, di chi accetta le misure anche più dure, di chi fa sacrifici. Non di chi parla con la violenza. Ho visto scene brutte. Ho visto aggredire la nostra polizia, i nostri carabinieri che durante questa pandemia non si sono mai risparmiati. E’ stata una ignobile vigliaccheria. Il governo non ha nessuna intenzione di transigere e nuove proteste nelle ore del coprifuoco saranno fermate con la massima decisione”.
“Serve un’azione di ristoro immediata e soprattutto giusta. E serve – ha detto ancora il ministro degli Esteri – una cassa integrazione puntuale. Lo faremo. La sfida è una vera riforma fiscale che segni una fine e un nuovo inizio. E’ cambiare il rapporto fisco-cittadino. E’ capire che la riscossione non può essere un algoritmo. Che serve coscienza anche quando si chiede. Che ci sono famiglie che hanno dovuto scegliere tra una cartella e l’università dei figli o aziende che non hanno pagato il fisco per pagare uno stipendio. Finita la guerra al Covid bisognerà fare i conti con situazioni così e magari chiudere i conti con il passato”.