Via libera ai cosiddetti reati spia, a cominciare dalla corruzione, tra le cause di impresentabilità previste nel nuovo Codice di autoregolamentazione sulle candidature. E’ una delle novità contemplate dal documento approvato dalla Commissione Antimafia, presieduta da Nicola Morra, che apre a nuove fattispecie penali come le pratiche corruttive, in particolare quelle menzionate dalla nuova legge anticorruzione, ma anche il caporalato, l’autoriciclaggio e i delitti contro l’ambiente.
Viene introdotto anche il “principio del cumulo”, che stabilisce una soglia massima di 4 anni ad una serie di eventuali condanne a carico di un candidato, oltre la quale scatta l’alt del Codice alla candidatura. Da questo calcolo sono escluse le condanne per reati di opinione. La Commissione potrà comunque modificare il Codice in funzione delle novelle legislative.
Un lavoro che avrà dunque cadenza annuale e non più quinquennale, come in passato. Alle votazioni in Commissione sul nuovo Codice, si sono astenuti Pd, FdI e FI, che hanno chiesto di considerare impresentabile solo chi ha sentenze in giudicato o una condanna doppia conforme mentre già con l’attuale Codice scatterebbe con il solo rinvio a giudizio. Nonostante i tempi molto stretti, Morra ha auspicato l’approvazione del Codice in Parlamento entro le prossime elezioni europee.