Mai come in questi casi bisognerebbe riprendere le parole di Umberto Eco e farne un mausoleo a imperitura memoria: “Internet? – si chiedeva il sociologo e filosofo scomparso da poco – Ha dato il diritto di parola agli imbecilli”. E razzisti, dovremmo – ahinoi – aggiungere. Non che ci sia molta differenza dato che nella società della post-verità, razzista è il sinonimo più adeguato dell’imbecille. Sempre prodigo a scaricare rabbia e frustazione per “guerre” banali e mai ad alzare il suo di dietro per scendere in piazza o manifestare per prinicipi (questi sì) nobili e democratici, l’ultima prova della sua imbecillità il leone da tastiera de noantri l’ha mostrata contro Striscia La Notizia, assurto in men che non si dica a nemico della razza italiana. Ancor prima che il programma di Antonio Ricci inauguri la sua stagione televisiva, sono piovute critiche, maledizioni e improperi di ogni tipo, da parte di omuncoli che buttano giù parole dietro lo schermo del pc senza – speriamo vivamente per la loro salute mentale – conoscere nemmeno il significato delle parole digitate.
Il decalogo del razzista – Tutto nasce, manco a dirlo, da un post che Luca Abete, inviato del programma di Antonio Ricci, ha postato su Facebook, un post in cui sono ritratti i volti delle due nuove veline. Ad affiancare i conduttori saranno, quest’anno, Shaila Gatta, 21enne originaria di Secondigliano (Napoli) e Mikaela Naeze Silva, 23enne nata a Mosca e figlia di medici (il padre è dell’Angola, la madre è afghana). In Italia da quando ha sei anni (è cresciuta e ha studiato danza a Genova), è lei la destinataria dei messaggi razzisti. Di seguito qualche patriottica citazione 2.0: “Torniamo alle origini italiche”; “Il prossimo anno, per favore, due ragazze ariane!”; “La bionda africana…siamo ridicoli”; “Da velina mora e velina bionda si passa a velina bianca e velina nera, beh è anche logico visto che oramai l’Italia ha perso l’orientamento etnico”; “Almeno a Striscia La Notizia riuscivi a vedere ancora delle belle veline italiane….. purtroppo tutto cambia….. non sarà più la stessa cosa!!! Non mi piace la velina nera!!! Voglio un’italiana…..”; “Ma state scherzando non bastava già la Raja che fa i servizi pro musulmani anche le veline straniere? Pessima scelta”. Livello culturale: imbecille. Appunto. Per carità, tra i quasi 2mila commenti, parliamo di una netta minoranza di insulti razzisti, ma resta lo scandalo, l’ennesimo, emblema di un’involuzione culturale nel segno del razzismo gretto. Ma vediamo a che punto può arrivare la verve culturale dei leoni incalliti, che trovano la propria plastica rappresentazione in Napalm 51, il personaggio tanto comico quanto realistico reso famoso da Maurizio Crozza. C’è chi ne fa una questione di lavoro (“toglie il posto a una delle nostre ragazze, ne abbiamo di bellissime”) e chi la butta sull’orgoglio nazionale: “Si è persa l’identità nazionale per il politicamente corretto”. Condanniamo Striscia La Notizia per alto tradimento e attentato alla Costituzione, già che ci siamo.
Spiraglio di fiducia – Deo gratias tra gli imbecilli c’è anche qualcuno che, pure dietro lo schermo di un computer, ha il buon gusto di restare umano. In molti, tra i commenti sulla pagina di Abete, hanno ricordato che Mikaela non è la prima velina straniera, né tantomeno la prima star della tv nostrana non italiana. “Della Hunziker (svizzera, ndr) nessuno disse niente perchè era bianca”, sottolinea Giovanna. Andrea ricorda invece le gemelle Kessler, Dalida, Ilona Staller, Edwige Fenech e Belen Rodriguez: “Quando il razzismo ostacola persino la passione italiana per le belle figliole vuol dire che abbiamo oltrepassato di brutto la soglia del pericolo”. Ma d’altronde non è la prima volta che assistiamo a episodi di tale portata. Ma non basta far notare l’ovvio quando di fronte hai l’imbecille. Perché i leoni da tastiera, razzisti per ignoranza, non comprendono le legittime e razionali risposte di chi vorrebbe farli ragionare. C’è da stupirsi? Probabilmente no. Come si suol dire, a lavare la testa agli asini si perde acqua, tempo e sapone.