Il Tribunale Civile di Latina ha convalidato l’esecuzione esattoriale dell’Agenzia delle Entrate a carico del cantante Tiziano Ferro per un debito complessivo di 9 milioni di euro nell’ambito di una battaglia legale tra il fisco e l’artista che va avanti da anni (leggi l’articolo).
Il cantautore Tiziano Ferro ha perso la battaglia legale con il fisco. Secondo l’Agenzia delle Entrate, tra il 2006 e il 2008 non versò le tasse
La decisione dei giudici è arrivata il 15 luglio scorso quando è stata rigettata la sospensione del pignoramento presso la società “Tzn Srl”, riconducibile al cantante Tiziano Ferro, che non avrebbe versato le tasse (Irpef, Iva e Irap) nel periodo compreso tra il 2006 e il 2008, quando Ferro viveva a Londra.
Il cantautore, da anni residente negli Stati Uniti, si era opposto al pignoramento ma secondo il tribunale pontino “non si ravvisano i presupposti per la sospensione del pignoramento e della procedura esecutiva in corso”, è detto nel provvedimento dei magistrati. Si tratta di un provvedimento cautelare, Ferro potrà ora introdurre il giudizio di merito per fare valere le proprie ragioni.
“Il pignoramento di nove milioni di euro nei confronti di Tiziano Ferro è legittimo” ha detto all’Agi l’avvocato Samantha Luponio, legale dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. “Il tribunale – ha aggiunto il legale -, in questa prima fase del giudizio, era chiamato a valutare se l’azione esecutiva intrapresa dall’Agenzia delle Entrate Riscossione, in assenza di adempimento bonario da parte del contribuente, fosse stata correttamente azionata secondo le norme processuali di riferimento e che deve essere improntata al rispetto di principi quali la correttezza, la trasparenza e la buona fede”.
“Al contempo – ha spiegato ancora il legale dell’Agenzia delle Entrate Riscossione -, è sempre da considerarsi legittima e meritevole di attenzione l’iniziativa del contribuente che voglia ottenere, sotto detto profilo, il vaglio di controllo della Autorità Giudiziaria”.
L’iter processuale a carico di Tiziano Ferro, ha ricordato il legale, si è già concluso con la pronuncia della Suprema Corte di Cassazione, “all’esito dei tre gradi di giudizio legittimamente esperiti da Tiziano Ferro, il quale potrà unicamente contestare la legittimità del pignoramento e delle modalità coattive di riscossione, ovvero tutte quelle iniziative che l’Agenzia delle Entrate Riscossione può mettere in atto e che sono finalizzate al recupero coattivo del credito, al fine di non vedere vanificata l’effettiva esigibilità della pretesa, definitivamente accertata e iscritta a ruolo esattoriale”.