di Francesco Bonazzi
Da domani si ricomincia con i veri problemi del Paese. Si spera. Per carità, una legge sulle Unioni civili ci vuole e speriamo che la Camera introduca direttamente il matrimonio gay, senza stare a giocare con le parole sui sentimenti delle persone e sulla loro legittima aspirazione alla felicità. Ma settimane di dibattito infuocato sul disegno legge Cirinnà ci hanno fatto dimenticare che abbiamo un Pil che non si schioda dallo zero virgola, che la disoccupazione è su livelli vergognosi, che il sistema bancario italiano va urgentemente puntellato e che il divario economico tra Nord e Sud cresce inesorabilmente. Per contro, il voto di ieri ci consegna un fatto politico di notevole importanza: con la scusa dei diritti degli omosessuali, Denis Verdini ha completato la scandalosa migrazione da Berlusconi a Renzi, raggiungendo in lidi più sicuri un altro ex braccio destro del Cavaliere come Angelino Alfano. La nuova foto di famiglia del Centrosinistra italiano è dunque questa: due ex democristiani (Renzi e Alfano) e un ex repubblicano (Verdini). Legiferano sulle coppie di fatto, ma loro sono più avanti. Sono un triangolo.