Si è sentito scavalcato. Dalla stessa Rai che ora dovrebbe essere nelle mani del governo, di tutte le forze di governo. Ma per Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il treno speciale partito per Sanremo per il Festival è una sorta di sgarbo. Istituzionale e politico.
Domenica un treno apposito è partito per Sanremo per portare lì, per il Festival, dirigenti, funzionari, dipendenti Rai e anche giornalisti accreditati. Salvini ha appreso “con grande stupore” dell’accordo tra Rai, Rai Pubblicità e Trenitalia per il servizio ferroviario Frecciarossa che ha portato tutti a Sanremo.
Le perplessità di Salvini sul treno speciale per Sanremo
Dal ministero di Salvini si sottolinea sì la libertà “di stipulare contratti”, ma si evidenzia anche come l’accordo abbia “bypassato il ministero nonostante le implicazioni sulla circolazione ferroviaria e il diverso trattamento rispetto ad altri viaggiatori”. Motivo per cui sono stati chiesti i contenuti del contratto.
Il treno con livrea dedicata a Sanremo è partito da Roma Termini, alla presenza del direttore generale della Rai, Giampaolo Rossi. Il timore del Carroccio è che dietro questa intesa si possa celare altro, soprattutto in vista delle nomine che riguardano tanto la Rai quanto Trenitalia. E uno dei timori maggiori riguarda proprio la Rai, dove Rossi (vicino a Fratelli d’Italia) punta a sostituire l’ad Roberto Sergio.
Sul caso chiede chiarimenti anche l’opposizione, come fa Italia Viva con Raffaella Paita che chiede a Salvini di riferire in Aula. Da Alleanza Verdi-Sinistra, invece, Francesca Ghirra parla di “un intervento estraneo alle competenze” del ministero di Salvini, tanto da parlare di “censura”.