Se il treno è in ritardo, una soluzione c’è sempre. Almeno se sei un ministro e hai un appuntamento istituzionale che ti attende. È il caso del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, per il quale è stata creata una fermata straordinaria alla stazione di Ciampino. Così lui è potuto scendere, insieme a una o due persone del suo staff, prendere l’auto blu ed evitare i ritardi accumulati dal treno.
La vicenda viene raccontata dal Fatto Quotidiano e riguarda il Frecciarossa Torino-Salerno. Sul quale Lollobrigida è salito a Roma Termini. Ma il ritardo, già accumulato in precedenza, è aumentato. E così l’unico modo per non fare tardi al suo appuntamento di Caivano era quello di scendere dal treno e prendere l’auto blu.
La fermata straordinaria per Lollobrigida a Ciampino: cosa è successo
La giornata è stata caratterizzata da ritardi sui treni a causa di un guasto nella tratta Roma-Napoli. Il treno è partito alle 7 da Torino, con un ritardo accumulato di 111 minuti. Alle 12 Lollobrigida è salito sul treno a Roma Termini, diretto a Napoli Afragola. Da lì sarebbe dovuto andare a Caivano per l’inaugurazione del nuovo parco urbano.
I disagi ferroviari però hanno allungato i tempi di percorrenza tra Termini e Ciampino. E Lollobrigida, con un’agenda di giornata fittissima, proprio non poteva rinunciare all’appuntamento di Caivano. Così il personale Rfi alla stazione di Ciampino ha dato l’autorizzazione al capotreno per la fermata straordinaria.
Una possibilità che sarebbe prevista dal regolamento di Ferrovie e che, secondo Trenitalia, non ha comportato ulteriori ritardi per il treno e gli altri passeggeri. Quelli per i quali non c’era una fermata straordinaria. Così il ministro è sceso in stazione ed è salito sull’auto blu che lo aspettava per portarlo a Caivano.
Le proteste delle opposizioni
La vicenda non poteva passare inosservata e così Andrea Casu, deputato del Pd, protesta contro il ministro, sostenendo che “non può trasformare i treni italiani nella sua auto blu”. Casu parla di “atto di un’arroganza ingiustificabile, uno schiaffo in faccia a tutti i cittadini e le cittadine che erano sul suo stesso treno, già in ritardo, e a tutte le persone che fronteggiano ogni giorno i disservizi causati dalla mancanza di finanziamenti nei trasporti da parte del governo Meloni di cui fa parte”.
Il Pd presenterà un’interrogazione in Parlamento sul caso. Protesta anche la deputata di Italia Viva, Isabella De Monte: “Come il Sordi del Marchese del Grillo, il ministro ha scambiato l’alta velocità per il suo taxi. La fermata a comando è un insopportabile eccesso nell’uso del potere; essere ministri non concede infatti il ‘potere’ di fare quello che si vuole”.