Il testo sul premierato approda venerdì in Consiglio dei ministri

Cgil all'attacco: "Il premierato sarebbe un sovvertimento della Carta costituzionale".

Il testo sul premierato approda venerdì in Consiglio dei ministri

Il testo sul premierato approda venerdì in Consiglio dei ministri. “Piena condivisione del progetto di riforma costituzionale che prevede l’elezione diretta del Presidente del Consiglio. Il testo del disegno di legge sarà esaminato dal Consiglio dei ministri previsto per venerdì 3 novembre”. È quanto emerso dalla riunione che si è tenuta oggi a Palazzo Chigi, presieduta dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla quale – riferisce una nota della Presidenza del Consiglio – hanno partecipato i ministri e vicepremier Salvini, Tajani, Casellati e i sottosegretari Mantovano e Fazzolari, Lorenzo Cesa dell’Unione di Centro e Maurizio Lupi di Noi Moderati.

Cgil: “Il premierato sarebbe un sovvertimento della Carta costituzionale”

“Il premierato sarebbe un sovvertimento della Carta costituzionale, discuterne ora serve solo a distrarre l’opinione pubblica dalla crisi sociale che il Governo si guarda bene dall’affrontare” afferma il segretario confederale della Cgil, Christian Ferrari commentando il vertice di maggioranza in cui si è parlato della riforma Costituzionale che punta a introdurre l’elezione diretta del presidente del Consiglio.

Per il segretario confederale della Cgil “il superamento della Repubblica parlamentare cui mira l’attuale maggioranza per passare da una ‘democrazia interloquente’, in cui il pluralismo e le minoranze hanno pari cittadinanza e dignità e si confrontano nell’interesse generale della popolazione, a una ‘democrazia decidente’, in cui il sistema di bilanciamenti è cancellato e a chi vince è riconosciuto il potere di governare nell’interesse di una sola parte del Paese, non porterà l’Italia in una fantomatica Terza Repubblica, ma in un sistema con l’uomo o la donna solo/a al comando in cui gli spazi di democrazia e partecipazione sarebbero annullati”.

“La responsabilità storica attribuita al Governo – aggiunto Ferrari – non è superare definitivamente il sistema parlamentare, ma – prosegue Ferrari – adottare gli interventi e le misure necessarie, a partire da quelle in materia di lavoro (salari, contratti, precarietà), per ridurre le inaccettabili disuguaglianze e rilanciare un nuovo modello di sviluppo e crescita. Una responsabilità che questo Esecutivo non si sta assumendo come dimostra la legge di Bilancio in discussione, su cui si sta già esercitando l’agognata ‘democrazia decidente’ cara al Governo, con l’ennesima marginalizzazione di ogni discussione parlamentare e la totale assenza di confronto con le parti sociali”.

Fratoianni: “Non permetteremo di snaturare la Costituzione”

“Sperano così di sviare l’attenzione dalla crisi sociale del Paese sperando che tutto si concentri sul resto. Sbagliano, e sbagliano di grosso: non molleremo la presa continueremo ad esigere che il governo risponda ai problemi reali del Paese. E sbagliano pure sulle riforme: lo snaturamento della nostra Costituzione non gli sarà permesso” dichiara il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni. “Non riescono – afferma il parlamentare di Avs – a mantenere le promesse fatte, non vogliono o non riescono a trovare le risorse per rispondere alle emergenze sociali dei cittadini che fra pensioni e stipendi fermi ed inflazione galoppante non arrivano alla fine del mese.E allora che fa la destra ? Accelera su una riforma delle Istituzioni che comprime ulteriormente la democrazia, svuota i poteri del Parlamento, indebolisce il ruolo di garanzia del Presidente della Repubblica”.

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