I danni del terremoto nel Centro Italia non sono finiti. Anzi. Oltre 3mila agriturismi, infatti, rischiano di chiudere i battenti, a causa del crollo di visitatori poco informati sulla situazione. In questo quadro molte strutture hanno la necessità di interventi per riparare quei danni subiti che impediscono lo svolgimento delle attività lavorative. Secondo le stime fornite dalla Coldiretti la quantità di turisti si è dimezzata con effetti logici sui bilanci delle piccole aziende. “Nelle quattro regioni la situazione è difficile. Anche nelle aree non direttamente colpite occorre un impegno a livello di promozione per risollevare il turismo e quindi riportare le persone in queste zone”, ha sottolineato l’organizzazione degli agricoltori.
L’Enit, l’Agenzia nazionale del Turismo, ha garantito l’impegno per far fronte all’emergenza. “In base alla legge sui fondi speciali per il terremoto, è stato deciso non di stanziare risorse aggiuntive, ma di prendere dal budget dell’Enit 2 milioni e dedicarli all’emergenza terremoto”, ha spiegato Fabio Maria Lazzerini, consigliere dell’Enit, in audizione alla Camera. “Stiamo lavorando – ha aggiunto – con le quattro regioni coinvolte, e in particolare con gli assessori interessati, insieme al commissario per identificare le azioni più coerenti da portare avanti”. L’Enit ha anche promesso un impegno concreto per le aree più rurali: “Stiamo utilizzando dei fondi speciali sul turismo montano per focalizzarli nella regione appenninica e fare azioni di sostegno. Poi ci sono 5 milioni del fondo speciale per i buoni vacanza che dedicheremo al turismo scolastico oltre ai voucher da spendere nelle regioni terremotate”, ha concluso Lazzerini.