Nessuno stop da parte del Tar del Lazio alle nuove regole dettate dal Ministero delle infrastrutture e trasporti per garantire la sicurezza dei ponti. A impugnare le linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti, approvate il 17 aprile scorso dall’Assemblea generale del Consiglio superiore dei lavori pubblici, nella parte in cui prevedono che le prove ed i controlli sui materiali da costruzione su strutture e costruzioni esistenti devono essere effettuate e certificate da un laboratorio dotato di specifica autorizzazione, è stato l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, presieduto da Carla Cappiello.
Di recente il ministro dei trasporti Paola De Micheli (nella foto) ha specificato che proprio quelle linee guida sono necessarie a compiere valutazioni oggettive del rischio omogenee in tutto il territorio italiano, valide per tutti, per Anas e per i concessionari come per Comuni, Province e tutti coloro che, pubblici e privati, rientrano nell’ambito dei gestori dei ponti e dei viadotti. Una scelta che l’ing. Cappiello, presentando anche un esposto all’Antitrust, ritiene invece gravemente lesiva degli interessi della categoria degli ingegneri, ai quali verrebbe sostanzialmente precluso lo svolgimento in via autonoma di qualsiasi attività diagnostica sui materiali utilizzati per tutte le “strutture e costruzioni esistenti”, con particolare riferimento alla vastissima gamma di prove “non distruttive”. Il Tar ha però negato all’Ordine la sospensione dell’atto impugnato.