La riforma costituzionale per il taglio del numero dei parlamentari, fortemente voluta dal Movimento cinque stelle, è approdata oggi, con l’apertura della discussione generale, nell’Aula della Camera. Con la riforma, al suo ultimo passaggio nelle camere, Camera e Senato, fin dalla prossima legislatura, scenderebbero a 600 seggi (400 a Montecitorio e 200 a Palazzo Madama). La riforma taglia, infatti, 345 parlamentari: da 315 a 200 senatori e da 630 a 400 deputati. Il risparmio calcolato sarà di circa 500 milioni di euro ogni legislatura. Il voto ci sarà domani.
“Per il taglio dei parlamentari non mi aspetto solo un voto di maggioranza, ma un voto trasversale del Parlamento” ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. “Leggo di alcune forze politiche – ha continuato il leader M5S- che vorrebbero assentarsi, di parlamentari di opposizione che non vorrebbero venire in Aula. Vorrà dire che gli manderemo una piccola poltrona a casa per ricordargli che in un momento storico hanno scelto le poltrone al cambiamento”. Per il leader pentastellato il taglio dei parlamentari “è una battaglia che condivide oltre il 90% degli italiani. Sono molto emozionato in due ore di lavoro, si vota e ci sono 345 poltrone in meno, stipendi in meno e anche meno burocrazia”.
I parlamentari di Lega, Fi e Fdi dovrebbero votare tutti Sì. E’ quanto è trapelalo, ieri, al termine del vertice dei leader del centrodestra Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. “Il taglio dei parlamentari – ha detto Salvini – l’abbiamo votato 3 volte e lo voteremo anche la quarta. E al vertice (con Berlusconi e Meloni) abbiamo deciso che avremo una posizione comune. L’importante è che non ci sia uno scambio delle vacche tra M5s e Pd”.
Contraria, invece, la senatrice di Più Europa, Emma Bonino: “Il ‘taglio delle poltrone’ con la ghigliottina dell’antipolitica non è una riforma, ma un oltraggio al Parlamento e una mutilazione della Costituzione, che senza una modifica del bicameralismo paritario e delle norme elettorali renderà le camere meno efficienti e meno rappresentative”. “Quanti domani voteranno la legge Di Maio-Salvini – aggiunge l’ex esponente radicale -, arrecheranno un danno potenzialmente irreparabile al funzionamento della democrazia italiana. Se dunque sono orgogliosa di rappresentare la sola forza politica presente in Parlamento che confermerà il voto contrario espresso nelle precedenti tre letture della legge trovo letteralmente incredibile da parte del PD, di FI e di Italia Viva questo atto di subordinazione volontaria all’ideologia antipolitica e al disprezzo della democrazia parlamentare”.
Anche Italia Viva, la formazione di Matteo Renzi, tramite il suo coordinatore nazionale, Ettore Rosato, ha annunciato che voterà Sì. “Lo voto – ha detto il deputato renziano – perché è inserito in un accordo che è stato fatto dal Partito democratico, dal Movimento 5 Stelle. Noi avremmo votato una riduzione anche maggiore dei parlamentari adeguando il sistema istituzionale”.