Le modifiche sono opportune, ma non bisogna dimenticare l’impatto che il Superbonus ha avuto sulla crescita italiana. A sottolinearlo è lo Svimez, ricordando che tra il 2021 ed il 2024 il Superbonus ha avuto un “significativo impatto” su Pil e occupazione generando 3,8 punti di prodotto e 322mila occupati in più nel Centro-Nord e 2,9 punti di Pil e 107mila occupati nel Mezzogiorno (3,6 la media nazionale).
L’impatto del Superbonus sulla crescita e sulle case italiane
In un documento depositato alla commissione Finanze del Senato, che sta esaminando il decreto sulle agevolazioni fiscali in edilizia, Svimez sottolinea che è “opportuno” l’ultimo intervento legislativo sul Superbonus “perché va nella direzione di introdurre misure più incisive per la tutela della finanza pubblica”, ma allo stesso tempo “mette in evidenza il significativo impatto economico” dell’incentivo edilizio che “ha contribuito per circa un quarto alla crescita del periodo 2021-2024 nel Mezzogiorno (+11,7%)”, mentre nel Centro-Nord il contributo alla crescita “si è spinto anche oltre, raggiungendo il 28%”.
Inoltre, secondo lo Svimez, è necessario considerare anche “il contributo del Superbonus rispetto al raggiungimento dei target di efficientamento imposti dalla nuova Direttiva europea sulla performance energetica degli edifici: l’obiettivo al 2030 di una riduzione del 16% del consumo di energia primaria del parco immobiliare residenziale è misurato a partire dal 2020, includendo dunque tutti gli interventi agevolati negli scorsi anni dal Superbonus”.