Il valore economico prodotto dal Superbonus è “innegabile”. Lo dice con chiarezza Nomisma, smentendo la retorica governativa sulla misura di sostegno per l’edilizia. In audizione in commissione Ambiente alla Camera, Marco Marcatili spiega che le evidenze a disposizione di Nomisma “in relazione agli 88 miliardi che abbiamo speso” non lasciano dubbi: “Se questo ha prodotto un po’ di ingessature ai conti pubblici è altrettanto vero che stimiamo un valore diretto, indiretto e indotto superiore ai 200 miliardi che solo nel corso del tempo potrà migliorare il gettito e l’impatto sulla filiera”.
Per Nomisma il valore prodotto dal Superbonus 110% è innegabile. Come gli effetti economici e ambientali
Nomisma va oltre il dato economico, parlando anche dell’impatto ambientale ed energetico di questa misura tanto sgradita alle destre oggi al governo. Infatti gli interventi hanno permesso di portare a un “risparmio medio in bolletta che è pari a 1.000 euro per unità immobiliare” e ha “inciso per un totale di 30 miliardi risparmiati dalle famiglie”. Dal punto di vista ecologico, quindi, si registra una “notevole riduzione di Co2, pari al 50% rispetto alla situazione ex ante”.
Inoltre “va anche considerato che la transizione ecologica fatta nel mondo dell’industria è costata quasi il doppio, quindi per la leva ambientale il Superbonus non può essere considerata una misura così costosa”. D’altronde Nomisma era chiamata proprio a parlare dell’impatto ambientale degli incentivi in materia edilizia e il suo giudizio è chiaro: il Superbonus è stato utile e meno costoso di quanto viene spesso sostenuto, considerando anche il ritorno ecologico ed economico.
Al 31 agosto gli investimenti ammessi a detrazione sono arrivati a quota 85 miliardi. Oltre 425mila gli edifici coinvolti
Al di là dell’impatto ambientale, ci sono anche le cifre fornite da Enea. Al 31 agosto 2023 gli investimenti ammessi a detrazione per il Superbonus sono arrivati a quota 85 miliardi, su un totale (comprese le somme non ammesse a detrazione) di 86,3 miliardi: le detrazioni maturate per lavori conclusi, a carico dello Stato, sono state pari a 76,1 miliardi. Gli edifici coinvolti sono stati 425.351, di cui 73.837 condomini (per 47,2 miliardi di investimenti) e 236.473 edifici unifamiliari (per 27,77 miliardi di investimenti). Per i condomini l’importo medio è stato di 639mila euro e per gli edifici unifamiliari di 117mila.
Come sottolinea il vicepresidente del gruppo M5S alla Camera, Agostino Santillo, i dati forniti da Enea smontano “l’eclatante bugia secondo cui la misura avrebbe privilegiato solo i più ricchi”. Perché, sottolinea, “secondo il commento di Enea il Superbonus non risulta nemmeno in stretta relazione al reddito pro capite”. Il che conferma quanto sostenuto a marzo dall’Upb sul fatto che “il Superbonus ha consentito una maggior fruizione da parte delle aree meno ricche del Paese”.