Il sogno proibito di Salvini: dopo l’assoluzione vuole tornare al Viminale, ma così mina la stabilità del governo

Matteo Salvini torna di sognare al Viminale, anche per riguadagnare consensi. Ma così rischia di essere una nuova grana per Meloni.

Il sogno proibito di Salvini: dopo l’assoluzione vuole tornare al Viminale, ma così mina la stabilità del governo

Il pressing si fa ogni giorno più insistente. La Lega vuole riportare Matteo Salvini al Viminale. E lo vuole soprattutto lui stesso, dopo l’assoluzione “perché il fatto non sussiste” nel processo Open Arms. Il ragionamento è semplice: quando si è formato il governo Meloni, Salvini non è stato nominato ministro dell’Interno anche perché su di lui pendeva il processo Open Arms come una spada di Damocle, una grana giudiziaria che gli avrebbe potuto impedire di agire con piena libertà al Viminale.

Con l’assoluzione questa argomentazione, seppure finora utilizzata quasi esclusivamente dalle opposizioni e poco considerata nella maggioranza, decade. Così Salvini rischia di diventare una mina vagante per la tenuta della maggioranza. Tanto che anche il pressing per un rimpasto potrebbe intensificarsi e mettere in difficoltà la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. 

Salvini al Viminale, il pressing leghista e l’altolà di Forza Italia

Di recente Salvini è tornato a parlare del tema a Quarta Repubblica, su Rete 4. Il leader leghista sottolinea che il Viminale “è guidato da una persona che stimo”. Ma non sembra arrendersi: “Di sicuro tutelare la sicurezza è un’emozione straordinaria. Per ora ho tanti dossier al Mit”, ma “sicuramente il ministero dell’Interno mi è rimasto nel cuore”. Insomma, “se la sorte mi riportasse a fare il ministro dell’Interno sarei una persona felice”. 

A pressare sul governo ci pensa tutta la Lega. L’ultimo è stato l’europarlamentare Roberto Vannacci: “Bisogna ricordare che il ministro dell’interno Salvini del governo Conte 1, dati alla mano, è stato l’unico a riuscire a ridurre drasticamente gli sbarchi in Italia e, così facendo, a diminuire rilevantemente il numero dei morti in mare svolgendo un’opera ben più umanitaria di tutte le ong”, afferma ad Affaritaliani.it. Insomma, un rimpasto di governo potrebbe riportare Salvini al Viminale, secondo Vannacci. 

Di parere opposto Forza Italia che frena con il capogruppo al Senato, Maurizio Gasparri: Non è logico togliere dal suo posto un ministro che sta facendo benissimo lì dove sta. È apprezzato da tutti, nella maggioranza e non solo, e in questi ultimi due anni al governo ogni ministro sta svolgendo il suo lavoro al meglio”. Al Corriere della Sera, Gasparri dice di non vedere “motivi per cambiare”.

Una spiegazione alla volontà di Salvini, probabilmente anche elettorale, prova a darla il deputato del Pd Matteo Orfini, intervistato da Repubblica: “Probabilmente Salvini più che tornare al Viminale vuole scappare dal ministero dei Trasporti, visti i disastri che sta producendo”. 

L’ipotesi rimpasto e il rischio instabilità: una nuova grana per Meloni

Che Salvini voglia tornare al Viminale è quindi chiaro e le dichiarazioni di questi giorni sembrano infastidire la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Che si trova di fronte a una nuova grana interna a una maggioranza che è già spaccata praticamente su tutto. 

Il timore è che Salvini diventi una sorta di scheggia impazzita, rappresentando un elemento di instabilità nel governo. Con il rischio che ponga i suoi obiettivi al di sopra di quelli della coalizione, spingendo per un rimpasto che la presidente del Consiglio ha già mostrato di voler evitare a ogni costo, come dimostrato anche dopo la nomina di Raffaele Fitto alla vicepresidenza della Commissione Ue, sostituito senza rimpasto da Tommaso Foti. 

Insomma, la Lega potrebbe tirare un po’ la corda per puntare a un rimpasto, mettendo in difficoltà Meloni che a quel punto si troverebbe anche ad arginare le recriminazioni di Forza Italia, oggi avanti nei sondaggi rispetto alla Lega. Una partita complicata e che sicuramente Meloni vorrebbe evitare. Anche perché il Viminale, da un punto di vista elettorale, potrebbe ridare visibilità e consensi a Salvini. Mentre di certo la leader di Fratelli d’Italia vuole evitare nuovi equilibri all’interno della maggioranza, soprattutto se il rischio è di perdere voti in favore del Carroccio.