Finalmente il muro di silenzio e di omertà sul patteggiamento di Manfredi con la Corte dei Conti si sta squarciando. Dopo il coraggioso articolo di Fabrizio Geremicca sulle pagine del Corriere e la nostra forte denuncia pubblica, stanno uscendo articoli, opinioni, riflessioni: insomma come è giusto che sia in democrazia, si discute, non si nascondono le notizie, senza giustizialismo ma pure senza sconti, come dovrebbe essere per il potere e come è stato quando ho amministrato Napoli.
Non solo ai miei tempi non avevo sconti, anzi alzavano il prezzo oltre ogni misura perché non avevo prezzo, e si paga un prezzo a non avere prezzo. La nostra autonomia era sotto attacco perché non appartenevamo a nessuno. Ma la vicenda Manfredi rischia di diventare il Manfredigate anche per l’assenza di chiarezza da parte soprattutto dell’interessato sui molteplici incarichi ricevuti illegittimamente che hanno portato all’indebita percezione di oltre 700.000 euro.
Brutta storia per un professore ordinario della più antica università del mondo, poi divenuto pro-rettore e quindi rettore. Siccome il Magnifico Rettore è stato poi nominato Ministro del governo Conte II e poi sindaco di Napoli sarebbe opportuno e doveroso se indicasse quali sono stati i committenti privati e/o pubblici che gli hanno dato gli incarichi? È lecito sapere la data dell’ultimo incarico? Ha mai comunicato prima di diventare ministro e poi sindaco la pendenza del procedimento contabile? Possiamo sapere se non ci sono stati o ci siano conflitti di interesse? È giusto conoscere se l’università nella quale ha percepito intenzionalmente ed indebitamente questi incarichi ha iniziato procedimento disciplinare nei suoi confronti?
Ci sono connessioni tra i collaudi post-terremoto in Abruzzo per i quali Manfredi se l’è cavata in sede penale con la prescrizione e gli incarichi per cui ha patteggiato a Napoli? Possiamo sapere se la giunta a guida Pd sino al 2010 gli ha conferito incarichi? Possiamo comprendere per quale ragione il leader dei 5S chiede le dimissioni di Delmastro, Santanchè, Lollobrigida e Sgarbi per assenza di correttezza pubblica e trasparenza amministrativa, ma nulla dice per il sindaco Manfredi che ha patteggiato per una vicenda gravissima riguardo la questione morale nelle istituzioni e addirittura lo viene “ad incoronare” nei giorni in cui presenta il piano di svendita del patrimonio pubblico e di beni comuni e si prepara a saccheggiare la città con il nuovo piano regolatore che prefigura una stagione di mani sulla città? La storia continua.