Il mercato europeo dell’auto resta quasi fermo. Ma quantomeno fa vedere dei deboli segnali di ripresa dopo i netti cali dei mesi precedenti. A ottobre in Europa occidentale, stando ai dati Acea, sono state immatricolate 1.041.672 vetture. Con un incremento dello 0,1% rispetto allo stesso mese del 2023. Che non vale, però, per Stellantis.
Dall’inizio dell’anno le immatricolazioni sono state 10,8 milioni, un dato in aumento dello 0,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. I dati peggiori, a ottobre, sono quelli di Francia (-11,1%), Italia (-9,1%) e Regno Unito (-6%). In crescita invece Spagna e Germania (oltre il 6% di aumento).
Regge il settore auto e risale l’elettrico, ma crolla Stellantis
In generale, negli ultimi mesi si registra un forte interesse per le auto ibride plug-in, soprattutto in alcuni mercati come quello tedesco. L’altra buona notizia a ottobre riguarda le auto elettriche: ne sono state immatricolate 169.525, in crescita del 6,9% rispetto all’anno precedente.
A fronte di qualche piccolo segnale di ripresa per il mercato europeo, le cose continuano ad andare male per Stellantis. Il gruppo, rimasto ormai unico produttore in Italia, a ottobre ha immatricolato in Europa 150mila automobili, ben il 16,7% in meno rispetto allo stesso mese del 2023. Scende così la quota di mercato, dal 17,4% dello scorso anno al 14,4% attuale.
Da inizio 2024 sono state vendute 1,7 milioni di vetture, con un calo del 7,1% rispetto al 2023 e la quota di mercato che è scesa dal 17,1% al 15,7%. Intanto per i lavoratori italiani del gruppo arriva un’altra brutta notizia, in questo caso ad Atessa: nello stabilimento viene prorogata la cassa integrazione fino a Natale, con un’ulteriore settimana dal 16 al 22 dicembre per un numero massimo di 1.500 dipendenti. Una crisi senza fine e senza alcuno sbocco, almeno per il momento. S.R.