di Edoardo Sylos Labini per il Giornale
Rocco Siffredi, ci racconti un episodio OFF dell’inizio della tua carriera, un aneddoto inedito, divertente o imbarazzante della tua attività di attore?
Ho avuto un periodo imbarazzante quando ho deciso di smettere di fare questo lavoro… e ho capito di aver fatto la più grande stronzata della mia vita! E’ successo di tutto, dall’essere frustrato a stare dietro la camera a guardare attori che fanno sesso senza passione… l’uccello per me non è così importante come la passione! In qualsiasi campo, ma soprattutto nel sesso, quando non c’è passione e non c’è trasporto si scivola subito nella volgarità, è veramente pornografia. Quando invece due persone si fondono e con la chimica riescono a tirar fuori un’energia pazzesca, quella la chiamo arte!
Non si riesce ancora a trovare il tuo erede?
Magari! Mia moglie dice che non esisterà più, perché sono cambiati i tempi. Oggi tutti preferiscono sudare poco e arrivare subito. Purtroppo anche nel nostro lavoro la gente non vuole più imparare il lavoro e si dopa, prende di tutto e di più… non hai più bisogno di sentire un’attrazione per la donna, annusarla, farla tua, perché l’uccello è su comunque, quindi che te ne frega? Questo però fa funzionare male tutto il resto!
C’è una tecnica? Gli attori hanno una tecnica sul set, tu hai una tecnica quando giri le scene dei tuoi film?
Nessuno nasce imparato, è normale che anch’io abbia la mia tecnica! Sono nato nel periodo in cui gli aiutini non esistevano… oggi, dopo 30 anni, potrei usarli anch’io e sudare di meno, però preferisco utilizzare il metodo ‘non aiutini’, che ti fa tirare fuori quella perversione che altrimenti non avresti.
Ti aiuta a scoprire, ad essere più creativo nei confronti della donna. L’aiutino inibisce la perversione, che per me è trasporto, è fare qualcosa di animale con la donna, perché nel momento in cui fai le cose troppo orchestrate l’animale non lo tiri fuori e diventa tutto finto. La donna vuole un animale che sia romantico ma allo stesso tempo animale quando deve esserlo.
Nel tuo programma Ci pensa Rocco, che va in onda ogni martedì su Cielo, ti occupi delle coppie in crisi. Dai un consiglio a un uomo e a una donna che si trovano a letto a fare l’amore…
Ho imparato che tutte le coppie al mondo hanno lo stesso problema, anche quelli che non mi hanno scritto, anche io con mia moglie! Ci abituiamo troppo presto a dare per scontato che siamo bravi e che facciamo tutto quello di cui ha bisogno la donna e la stessa cosa fa la donna.
Ma a un certo punto mancano le attenzioni, all’uomo manca la donna troia, alla donna mancano le coccole, i preliminari…È molto semplice, basta seguire le regole della natura: attizzare un rapporto significa tenerlo vivo, essere carini con le donne e sorprenderle, e la stessa cosa vale per le donne nei confronti degli uomini… devono cercare di non addormentarsi sul fatto che hanno fatto trombare l’uomo. Non funziona così!
Bisogna sempre stuzzicare l’immaginazione, perché altrimenti ci si abitua a quanto c’è di più brutto oggi, cioè ad andare a puttane, anche se in Italia tantissimi ci vanno e pochi lo dicono: abbiamo sempre bisogno di tirar fuori quella sessualità repressa che abbiamo dentro.
Sei celebre nel mondo del porno internazionale per il sesso anale, hai vinto una quarantina di Award, tra i quali “Miglior scena di sesso anale”. Hai mai fatto brutta figura su un set?
Tante volte, non una! In 30 anni ho fatto tante volte brutta figura, ma non ho mai mollato un set! La brutta figura è che si aspettano da Rocco sempre il 1.000 per cento, ma a volte Rocco dà l’80, o il 70% perché ha avuto la febbre, non è in forma, è stanco… tutti aspettano da anni che Rocco molli il set perché non ce la fa. Questo non l’ho mai fatto e non lo farò mai, preferisco morire!
Qual è il tuo record sul set? Quante volte e con quante donne contemporaneamente?
Tra i 30 e i 40 anni ho fatto tante ‘reverse gang bang’, 20-30 donne con 2 uomini, quindi gli unici uomini che sono riusciti a farmi un po’ da spalla sono stati Nacho Vidal per un paio di scene, una scena con Manuel Ferrara e una con Teo Cabrera, altrimenti di solito le facevo tutte io. La scena record in assoluto l’ho fatta verso i 24-25 anni per la Dino, una casa di produzione tedesca, ero a Salisburgo in un night club, ci saranno state un centinaio di ragazze, alcune del business e tantissime che lavoravano nel locale.
Erano disposte a margherita su dei cuscini, dovevo fare una posizione a ogni ragazza… quindi 4 o 5 minuti ciascuna, la scena è durata oltre 10 ore, da morire! Il film si chiama Orge romane, c’erano delle fighe pazzesche, e anche delle donne che volevo saltare perché erano brutte, e anche per gli odori!
Le gang bang con una donna e più uomini ho iniziato a farle io nel ’90 con Mai dire mai a Rocco, poi Anabolic ha tirato fuori il titolo ‘gang bang’, ma era il ’95-’96! Sono stato un precursore, dal punto di vista sperimentale penso di aver fatto tutto, dalle scene hard molto strong per le quali sono stato molto criticato e oggi sono diventate di grande moda, dal ‘rough sex’ – conoscerai le famose ‘teste nel cesso’ e cose varie – alle donne anziane… tanti altri attori non ci sono mai riusciti. Io sono l’unico che ci riesce.
Ma anziana di quanti anni? Qual è il tuo record?
Ne ho fatte tre insieme per la Germania, avranno avuto 250 anni in tre! Per me si tratta di sesso e di sperimentazione. Ho avuto una grande fortuna, quella di essere molto generoso a letto – come nella vita, ma a letto è più divertente, mi piace vedere la donna godere – e quella di aver capito la tecnica di cui mi parlavi prima: per fare il pornostar professionista devi sempre e solo contare sulla tua…. Se capisci questo passaggio ti fai dei trip mentali tuoi, che riguardano tutto quello che ti può tornare utile quando una ragazza non ti piace, quando non c’è feeling.
La tecnica è imparare , concentrandosi su una parte del corpo della donna quando la donna non ti piace, e ad annullare tutto il resto. Questa tecnica mi ha aiutato con le vecchie, perché sono arrivato a capire che quella donna lì, con quegli occhi lì, una volta era giovane, quindi riesco a entrare in quegli occhi: la palla degli occhi, l’occhio, lo sguardo non invecchia mai anche se tutto il corpo casca a pezzi. Se attraverso quella parte riesci a ritornare dentro la vita di quella persona, in automatico riporti avanti quella che poteva essere la sessualità di quella donna, e io con quella parte lì mi eccito.
Pensa che gioia dai anche a lei, la fai ritornare giovane…
Riesco ad annullare tutto il resto e a ricercare la donna nella sua gioventù. Ti assicuro che ho fatto delle scene allucinanti, in cui mi sentivo un teenager perché quelle donne mi accarezzavano come se si fossero fatte un adolescente.
Da vent’anni sei anche regista e produttore, adesso la tua casa di produzione gira in tutto il mondo, è una delle più importanti. Chi sceglieresti tra i politici italiani per un tuo film?
Ce n’è uno solo che potrebbe essere al mio livello… per il temperamento e la passione. Per tutto quello che secondo me ci vuole c’è solo lui, il Presidente, non vedo altri.
Il Presidente Silvio Berlusconi?
C’è bisogno che te lo dica? E’ l’unico non per il bunga bunga, ma proprio perché ha una passione… un po’ come ho avuto e ho ancora io, che non vedo in altri. Silvietto è pazzesco non molla mai!!
Hai passato la tua infanzia a Ortona, in Abruzzo, che io conosco molto bene perché ogni estate vado in vacanza a Lu Lido Riccio, a Ortona a mare. Come molti tuoi coetanei, quando eri bambino raccoglievi le riviste porno lasciate dai camionisti… è lì che hai deciso che volevi fare l’attore hard?
Tutto è iniziato là, ho detto: “Questo è il lavoro che farò, non ce ne saranno altri”. Ho cercato di fare questo lavoro da quelle riviste lì, “Ifix tchen tchen” [grido di battaglia che Gabriel Pontello, protagonista di Super Sex, collana di fotoromanzi hard, pronunciava durante l’orgasmo].
Sei sposato con una tua ex collega e avete due figli maschi…
No, non è una mia ex collega, è diventata pornostar perché voleva accompagnarmi nei viaggi.
Che marito sei? Che padre sei?
Tutti mi reputano – e io mi reputo – un buon padre. Prima di ogni cosa vengono i miei figli e mia moglie. I miei figli sanno esattamente quello che fa il papà, non ho mai negato loro nulla, non lo hanno mai saputo dagli altri, hanno sempre saputo tutto da me. Sono un padre presente, non un padre che fa i regali e poi parte, non mi sono mai comprato la stima dei miei figli. Li vado a prendere e li porto a scuola, quando posso gioco con loro, sono un padre come tutti i padri che vogliono bene ai propri figli.
Penso che la famiglia che non avrei mai potuto ottenere quando ho deciso di fare questo lavoro con il Dottor Olivastri che mi diceva che non avrei mai avuto figli, che sarei stato dannato… riguardando indietro a tutto quello che è successo, posso dire “Dottor Olivastri, te la sei presa nel culo tanti anni fa, perché Rocco ha fatto bene a non darti retta e a continuare a fare quello che voleva, perché Rocco la famiglia e i figli li ha!”. Per la cultura di allora era impensabile che io potessi mettere su famiglia… e io ci sono riuscito. Non ci avrei giocato una lira.
Nel 1987 sei stato a fianco di un’altra icona come Moana Pozzi, diretti da Riccardo Schicchi in Fantastica Moana. Che ricordo hai di Moana?
Lo hai detto tu, un’icona, una persona pazzesca. Tanto intelligente da aver fatto credere a tutti quanti che adorava questo lavoro… ma era una principessa triste, perché si è ritrovata un po’ ingenuamente in un mondo che non voleva. Lavorare con il sesso o ce l’hai dentro come bisogno, ed è una cosa che veramente vuoi, oppure può diventare l’inferno. Per Moana era diventato l’inferno. Al di fuori del lavoro faceva tantissimo sport, aveva un intenso rapporto con la natura, faceva attività subacquea. Moana è stata estremamente convincente a far credere che le piacesse fare la pornostar. Ma non le piaceva, e chi se ne intende lo vedeva.
Quindi molti attori dell’hard fingono bene e non godono come te? Sanno recitare bene e non mettono tutta quella passione che a te viene naturale?
C’è gente che lo fa per i soldi, gente (rara) che lo fa perché ama scopare e gente che sa unire l’utile al dilettevole. Parti dal presupposto che, almeno all’inizio, avrei potuto pagare per fare questo lavoro! Poi ho capito che nella vita un lavoro lo dovevo pur fare, quindi ho deciso di farmi pagare, e anche tanto!
Esistono anche persone, e sono la maggior parte, che decidono di fare i film porno – questo riguarda tante femminucce, ma anche i maschi – pensando di fare qualcosa di figo, trasgressivo, divertente, ma al quarto film entrano in depressione, perché a quel punto capisci se era una cosa passeggera o se era una cosa che volevi fare da tanto tempo. Se non riesci a gestire la tua libido, la parte più importante, il motore che ti fa andare avanti sei nei guai.
Guarda Eva Henger e Selen, le vedi in televisione, hanno fatto gang bang, poi tutto a un tratto hanno avuto un rigetto perché non hanno saputo amministrare la libido, la sessualità. Tanto sesso con tante belle donne, fatto in continuazione, diventa come se tutti i giorni bevessi champagne… diventa acqua! Vuoi sapere come fa un abruzzese come me a tener su la libido? Quando ci sono donne che non me la fanno tirare mi dico: “Rocco, ti sei dimenticato quando ti facevi una s… dietro al cassonetto da Bruno (al Lido Riccio)?
So che stai organizzando per i tuoi 50 anni un mega festone.
Stiamo vedendo con mio cugino come mettere 50 culi, stiamo facendo tutte le strategie di posizione, perché dovrei spegnere 50 candeline!